Dopo l’Emilia Romagna e la Toscana la novità arriva anche in Campania ed è attiva da una settimana: la possibilità di pagare il conto dell’hotel in Bitcoin. La criptomoneta più diffusa al mondo, il cui valore vive un periodo di massima ascesa, è tra le valute accettate al momento del saldo, in alternativa ai menodi canonici. “Grazie a questo sistema innovativo – chiarisce Marco Cocurullo, general manager della struttura “Gocce di Capri” – le transazioni avvengono quasi istantaneamente anche da un continente all’altro. Tutto ciò è possibile grazie all’assenza di intermediario che ne rallenti il processo, risultando un punto di forza per una realtà come la nostra che lavora con una clientela estera”.
Ecco come funziona. I titolari dell’albergo, della villa o della casa-vacanza inviano al cliente un QR code, cioè un codice a barre composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema a forma quadrata. Attraverso un programma installato sul proprio smartphone, il turista legge il QR code e, in tempo reale e senza spese aggiuntive, invia i bitcoin ai vertici della struttura ricettiva che poi fatturano l’importo equivalente in euro.
L’Emilia Romagna ha fatto da apripista nella rivoluzione delle criptovalute nel turismo. Il 21 gennaio si è svolto il Bitcoin Day degli albergatori romagnoli, convocati dalle associazioni di categoria per un confronto sui tempi e le modalità per l’accettazione della nuova formula di pagamento.
E c’è già chi ha avviato una campagna promozionale per la moneta virtuale, come riportato da ItaliaOggi: il camping Village Misano, nell’area di Riccione, sul proprio sito web scrive: «Bitcoin uguale vacanza. Per la stagione 2018 ti offriamo la possibilità di pagare in Bitcoin la vacanza con la tua tenda, caravan o camper. L’offerta è valida se prenotata e pagata in anticipo di almeno 30 giorni». Dunque dopo L’Emilia Romagna anche le altre regioni si avviano ad aggiornarsi a questa nuova e insolita forma di pagamento, insomma nel turismo circolerà la criptovaluta.
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