domenica, Dicembre 22, 2024

Regione Campania, Unione Europea giudica non conforme il piano rifiuti

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Regione Campania: la Biopro ha giudicato “non conforme” il piano rifiuti (la valutazione è comunque ancora parziale).

di Luigi Maria Mormone – Il fronte rifiuti continua ad essere caldissimo per la Regione Campania. La Biopro, società incaricata dall’Unione Europea di valutare il piano inviato dalla Regione Campania all’Europa, lo ha infatti giudicato per il momento “non conforme”. Secondo la relazione degli esperti, la Regione (il cui piano è comunque ancora in fase di valutazione) è infatti lontana dal raggiungere la sufficienza ed è quindi difficile prevedere quando potrà essere “liberata” dalla multa di 120000 euro giornalieri. Le notizie affinché la situazione cambi non sono certamente positive. Come riportato da “Il Mattino”, a Battipaglia si è registrata una manifestazione di protesta contro il sito di compostaggio ivi previsto, i 5 impianti di tritovagliatura (i cosiddetti Stir) sono ormai pieni e, per smaltire la frazione umida, la Società della Città Metropolitana di Napoli ha ottenuto l’autorizzazione regionale a utilizzare anche il termovalorizzatore di Acerra (mentre la raccolta differenziata si è attestata al di sotto della percentuale prevista dal Piano rifiuti).Regione Campania, Unione Europea giudica non conforme il piano rifiuti Finora sono state smaltite meno di 100000 tonnellate di balle: ne restano in Campania quasi sei milioni (mentre dovevano sparire, secondo le prime ipotesi, entro febbraio del 2018). Ad oggi c’è un solo termovalorizzatore, a fronte dei tre previsti ma poi bloccati per le proteste dei cittadini e degli amministratori. La giunta guidata da Vincenzo De Luca ha deciso perciò di non realizzarne altri e di puntare su raccolta differenziata e compostaggio, aprendo finora solo due piccoli siti di compostaggio (funzionano invece cinque impianti di tritovagliatura). Si tratta però di una dotazione insufficiente a smaltire l’intera produzione di rifiuti della Regione, tanto che dal 2009 l’immondizia separata in due frazioni (secco e umido) viene portata nelle altre regioni italiane: secondo l’ultimo rapporto Ispra nel 2016, la Campania ha esportato più di un milione di tonnellate di rifiuti, diecimila tonnellate in più rispetto all’anno precedente. Considerando che ogni tonnellata costa 150 euro, si quindi calcola una spesa superiore ai 150 milioni di euro.

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