Il Campus della Salute si conclude con performance da record andando a migliorare i dati di tutti gli anni precedenti: 10.700 visite mediche, oltre 25mila prestazioni sanitarie, 20 eventi in tutta Italia, 6000 studenti coinvolti nelle varie discipline sportive.
Un modello che sino ad ora è stato vincente per il Campus della Salute che negli anni è diventato una presenza fissa a Napoli, in tutte le città della Campania è ormai anche in tante regioni italiani da Aosta alla Puglia. Una proposta che a Napoli con il progetto AlfaOmega che precede le giornate in piazza, consente di avere un confronto scientifico di grande livello internazionale ai relatori che affrontano ogni tema della ricerca in campo medico. “Il successo di questa formula significa che la popolazione avverte l’esigenza di un contatto diretto con il medico e spesso forse non ci va per pigrizia, perché costa, perché pensa di consultarlo solo quando si sta male. In questo modo abbiamo salvato molte vite e di ciò io e le tante persone che lavorano volontariamente a questa iniziativa siamo molto fieri. Oggi miriamo a promuovere una campagna nazionale di prevenzione primaria vera che, oltre a garantire un abbassamento delle percentuali di malati, riduca anche i costi per la sanità pubblica. Intendiamo così anche ribaltare l’approccio alla cura delle malattie. Bisogna ricercare le cause più che mirare alla semplice terapia sugli effetti. E lo stile di vita, il mangiare bene, il dormire adeguatamente, l’esercizio fisico, rappresentano un elemento essenziale per ridurre l’impatto che le malattie hanno sulla nostra popolazione”, conclude Annamaria Colao, coordinatore scientifico della manifestazione intervenuta insieme a Tommaso Mandato, presidente di Sportform al vicesindaco Raffaele Del Giudice e all’assessore al Welfare Roberta Gaeta.
Articolo pubblicato il: 3 Dicembre 2017 14:55