Buoni pasto a rischio per i dipendenti statali dopo la risoluzione della convenzione con la società ‘Qui! Group’.
Caos buoni pasto per i dipendenti statali. Dopo la risoluzione della convenzione che dal 2017 era affidata a Qui!Group per “per reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali”. Migliaia di segnalazioni sono arrivate per i disservizi legati ai buoni pasto, disservizi che era iniziati già lo scorso anno per poi intensificarsi all’inizio del 2018. Consip si è vista quindi costretta a risolvere la convenzione sopratutto per “la mancata spendibilità dei buoni emessi da Qui!Group”.
Subito sono arrivate le parole il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e di Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale della Funzione pubblica della Cgil.
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, fa sapere che: “Saranno individuate in tempi brevi soluzioni idonee a tutelare i dipendenti e porre rimedio a questa situazione che reputo intollerabile. Ho già sensibilizzato le strutture tecniche competenti per avere un approfondimento sulle cause e le responsabilità di quanto accaduto”. Parla anche il segretario nazionale della Funzione pubblica della Cgil, Salvatore Chiaramonte, che dichiara: “La situazione del mancato utilizzo di questi buoni pasto è diffusa. I problemi si sono registrati praticamente da quando è iniziata la convenzione, nel 2017. Ma la cosa è cresciuta in modo importante dall’inizio di quest’anno, essendoci anche stato un passaparola tra gli esercenti. Per ogni dipendente pubblico parliamo di almeno 140 euro al mese. Ogni buono è da 7 euro, si lavora in media almeno 20 giorni al mese: il calcolo è facile”. Aggiungendo poi: “Numerose imprese esercenti la ristorazione nella rete convenzionata con Qui!Group hanno inoltre segnalato il mancato pagamento da parte della stessa società delle fatture relative ai buoni pasto spesi dai dipendenti pubblici”.”Ben venga che il ministro stia approfondendo il problema ma è già abbastanza grave ciò che ha rilevato la Consip secondo me. Ora è importante ripristinare la normalità, restituendo ai dipendenti pubblici la possibilità di avere ticket spendibili o di avere riconosciuta la spesa sostenuta durante la pausa pranzo”. Chiaramonte conclude dicendo: “A nostro avviso è anche fondamentale che accada di nuovo una cosa del genere. Da ora in poi bisognerà mettere più attenzione sull’affidabilità delle aziende che partecipano ai lotti. La Qui! Group aveva già dei problemi che però non sono venuti fuori attraverso i criteri di selezione”.
Interviene poi il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona, che spiega: “I possessori di buoni pasto hanno ormai acquisito un diritto che va tutelato e osservato. Non si può scaricare sul dipendente l’inadempimento della società”. “Questo significa che i ticket già in possesso del dipendente vanno in qualche modo indennizzati o sostituiti al più presto con quelli di altre società, considerato che, anche se formalmente possono essere ancora utilizzabili, di fatto non sono più accettati in alcun esercizio” prosegue Dona. “Inoltre, visto che la nuova fornitura di buoni pasto non potrà essere operativa prima di dicembre, andranno trovate forme di compensazione per i mesi da luglio a dicembre”.