Con “Napoli canta contro la malaciorta” al PalaVesuvio di Ponticelli, il 29 dicembre, alle 20.30, iniziano i lunghi festeggiamenti del Capodanno a Napoli 2025, il Capodanno di Napoli Città della Musica, promosso e finanziato dal Comune di Napoli, che celebra l’arrivo del nuovo anno fino all’1 gennaio.
Un grande evento che unisce due progetti e due produzioni: “Napoli canta. La musica napoletana tra radici e futuro” a cura di C’MoN Produzioni e i Festeggiamenti dei 50 anni di carriera di ’E Zézi gruppo operaio a cura di Futura Dischi in collaborazione con l’associazione culturale Giano Bifronte.
“Napoli canta. La musica napoletana tra radici e futuro” coglie l’occasione di due importanti anniversari musicali – i 90 anni dalla morte di Salvatore Di Giacomo e i 25 dalla morte di Fabrizio De André – per proporre un viaggio nella canzone napoletana a cui Faber ha reso omaggio tante volte nel corso della sua carriera.
I due maestri concertatori, Paolo Del Vecchio ed Ernesto Nobili hanno curato gli arrangiamenti di sei brani della tradizione napoletana di Libero Bovio, Raffaele Viviani e Salvatore Di Giacomo e di sei brani di Fabrizio De André, tradotti in napoletano da Gianni Del Vecchio.
Le musiche saranno eseguite dal vivo da un ensemble composto da 5 musicisti che utilizzeranno anche strumenti musicali antichi. In palcoscenico ci saranno Arisa, Enzo Gragnaniello, Francesco Di Bella (24 grana), Walter Ricci, Roberto Colella (La Maschera), Maldestro, Barbara Buonaiuto, Flo, Irene Scarpato (Suonno d’ajere) e Dario Sansone (Foja).
Nella seconda parte della serata, dalle 22.30, spazio ai Festeggiamenti per i 50 anni di carriera di ’E Zézi gruppo operaio, la storia in musica delle lotte per i diritti dei lavoratori. Idea nata a Pomigliano d’Arco, negli spazi degli stabilimenti della FIAT, che li ha resi, poi, protagonisti di una lunga carriera che li ha portati in giro per il mondo.
Il gruppo operaio ’E Zézi sceglie il verbo della tradizione orale misto alle tammurriate, alle tarantelle alle “fronne” rituali per comporre un linguaggio irriverente e ironico che lo rende tuttora un faro esemplare delle rinascite dal basso. La sua musica e la sua capacità teatrale ha dato dignità alle minoranze e alle fasce più marginali della cittadinanza. Ha anticipato nei costumi, grazie agli estrosi, drammatici e stravaganti travestimenti, le esigenze democratiche di milioni di persone che continuano a rivendicare parità nei diritti di genere e parità nel potere economico.
La festa vedrà, oltre alla formazione al completo di ’E Zézi con tutte le voci e le anime del passato, anche tanti ospiti: il grande maestro Peppe Barra, il rapper-poeta Luca Zulù Persico (99 Posse), il sassofonista Riccardo Veno, la voce graffiante e calda come la lava del Vesuvio di Pietra Montecorvino, i Bisca protagonisti della Napoli alternativa e rivoluzionaria a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Ettore Castagna antropologo che arricchirà l’evento con il suo grecanico calabrese.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Articolo pubblicato il: 23 Dicembre 2024 9:30