giovedì, Novembre 21, 2024

Carcere di Avellino, tensione ancora alta: nuova aggressione dopo la rivolta

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Ennesimo episodio di violenza nel carcere di Avellino dopo la rivolta dei detenuti, che ieri si sono asserragliati all’interno della sezione dopo aver distrutto arredi e suppellettili dentro e fuori le celle riservati ai reclusi per reati comuni.

Resta alta la tensione nel carcere di Avellino dopo la rivolta dei detenuti che ieri pomeriggio, per alcune ore, si sono asserragliati all’interno della sezione dopo aver distrutto arredi e suppellettili dentro e fuori le celle riservati ai reclusi per reati comuni. Stamattina ennesimo episodio di violenza, denunciato dal segretario regionale della Fp Cgil, Orlando Scocca. Un detenuto ha colpito con una testata un agente di Polizia penitenziaria fratturandogli il naso.

Il poliziotto è stato trasferito in ospedale ad Avellino. Sui fatti di ieri, il Procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma, ha aperto un’inchiesta mentre, già nella tarda serata di ieri, quattro detenuti dei cinquanta che sono stati protagonisti della protesta, ritenuti gli organizzatori, sono stati trasferiti in penitenziari fuori dalla regione Campania. Dopo il segretario nazionale del Sappe, Donato Capece, anche la Fp Cgil critica, senza fare il nome, le dichiarazioni del Garante regionale delle persone detenute, Samuele Ciambriello.

“Qualcuno ha tentato di sminuire -dice Orlando Scocca- ciò che è avvenuto nel carcere di Avellino ad una banale protesta. L’ennesima aggressione di stamattina conferma invece l’estremo stato di tensione che c’è nel carcere avellinese”. Il segretario nazionale dello stesso sindacato, Mirko Manna, chiede che il capo del Dap, Giovanni Russo “si rechi subito ad Avellino e fornisca ai sindacati i dati delle aggressioni dei detenuti agli agenti della Polizia penitenziaria”.

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