Lo iodio è un prezioso alleato contro ipotiroidismo, spossatezza e stress. Non basta fare una passeggiata in riva al mare per fare il pieno di questo micronutriente minerale, ma occorre introdurlo con gli alimenti, come i prodotti ittici e tra tutti, il tonno in scatola. Cento grammi di prodotto, infatti, ricorda l’Ancit, l’associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare, forniscono in media 50-100 microgrammi di iodio, apportando l’11% del fabbisogno quotidiano.
Secondo i Livelli di Assunzione Raccomandati di nutrienti (Larn), il fabbisogno giornaliero nell’adulto è di circa 150 microgrammi, nel bambino e nell’adolescente è tra i 90 e i 130 microgrammi, mentre aumenta fino a 200 al giorno in gravidanza e a 220 microgrammi durante l’allattamento.
Tuttavia questi livelli non sono spesso rispettati e ciò si ripercuote sulla salute di moltissime persone. Questa importante problematica è correlata alla scarsa presenza di iodio nella dieta quotidiana. Lo iodio si trova in alcuni alimenti, ma non in quantità sufficienti a rispondere al fabbisogno quotidiano.
E’ presente nelle acque marine quindi nei pesci marini, alghe e crostacei. Per quanto riguarda gli altri alimenti di origine animale abbiamo carne, latte e uova e dipende dalla quantità di iodio che viene assunta dall’ animale tramite l’alimentazione.
Cefalo muggine, Cozza, Caviale, Bottarga, Uovo di gallina, tuorlo, Vongole, Macedonia di frutta in scatola, Latte di vacca intero o parz. Scremato, Farina lattea, Sgombro o maccarello, Merluzzo, baccalà, stoccafisso, Surimi, Gambero, Aragosta, Astice, Granchio, polpa in scatola, Capitone, Anguilla di mare, Lumache di mare, Yogurt di latte, Ostrica, tonno e Salmone in salamoia, Gorgonzola, cavoli, ravanelli, miglio, tapioca, Camembert, Groviera, Taleggio, Fontina, Pecorino, Burro, Salmone, Grana e Parmigiano
Da alcuni anni sappiamo, che oltre al deficit di iodio, anche la carenza di selenio, può contribuire all’insorgenza di ipotiroidismo. Mentre lo iodio è l’elemento fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei, T3 e T4, il selenio gioca un ruolo fondamentale nel loro metabolismo.
Articolo pubblicato il: 11 Aprile 2018 9:00