Calcio Napoli: l’allenatore sottolinea le richieste (inascoltate) di far sospendere la partita per i cori razzisti nei confronti di Koulibaly. Annunciando decisioni clamorose se la cosa dovesse ripetersi.
Dopo la sconfitta di San Siro contro l’Inter, Carlo Ancelotti non è solo arrabbiato per l’esito della partita, che ha visto i suoi essere battuti immeritatamente (passando in un minuto dalla clamorosa palla-gol di Zielinski al gol di Lautaro Martinez in zona Cesarini).
Il tecnico del Calcio Napoli, da autentico uomo di sport, è forse ancora più amareggiato per i cori razzisti rivolti a Kalidou Koulibaly, espulso all’80’ per un applauso irriverente all’arbitro Mazzoleni (ma soprattutto nei confronti degli artefici dell’ennesima vergogna razzista vista alla scala del calcio). Re Carlo difende il suo leader difensivo, sottolineando come per ben tre volte siano rimaste inascoltate le richieste di sospensione della partita per i cori razzisti, che hanno certamente influito sull’espulsione: “Abbiamo chiesto alla Procura Federale la sospensione per tre volte. Per tre volte hanno fatto gli annunci e niente. Il giocatore –ha dichiarato Ancelotti a “Sky Sport”– era nervoso, lo stato d’animo non era dei migliori. Koulibaly di solito è molto educato e professionale. Ci sono stati ululati per tutta la partita e la partita è andata ugualmente avanti nonostante le nostre richieste alla Procura Federale“.
L’ex allenatore di Milan e Real Madrid annuncia decisioni clamorose, se dovessero ripetersi episodi di questo tipo: “La prossima volta –preannuncia Ancelotti– siamo pronti a fermarci noi. La soluzione c’è perché credo si possa interrompere una gara, ma vogliamo sapere quando, se dopo cinque volte o quante altre. Koulibaly era agitato, nervoso e questo non va bene per noi e per il calcio italiano. Non era sereno, questo è normale. E Kalidou a queste cose ci tiene molto“.
Kalidou Koulibaly: “Orgoglioso del colore della mia pelle, di essere senegalese-napoletano”
A mente fredda, Kalidou Koulibaly ha postato su Instagram il suo stato d’animo dopo l’espulsione di San Siro. Parole come sempre molto sentite, da parte di un calciatore che si sente ormai una bandiera del Calcio Napoli, della città partenopea e della lotta al razzismo: “Mi dispiace per la sconfitta e soprattutto per aver lasciato i miei fratelli! Sono però orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano: uomo”.