Carlo Tavecchio: questa mattina sono arrivate le sue dimissioni, rassegnate proprio in avvio del Consiglio Federale. FIGC commissariata?
di Luigi Maria Mormone – Nella mattinata di oggi, all’apertura del Consiglio Federale a Roma, Carlo Tavecchio ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente della FIGC. Il dirigente ha quindi lasciato la poltrona di numero uno del calcio italiano, seppur in ritardo di una settimana rispetto alla clamorosa eliminazione della Nazionale da Russia 2018 e cinque giorni dopo l’esonero di Gian Piero Ventura da lui stesso comunicato. L’ormai ex presidente non aveva più la maggioranza, dopo la sfiducia della Lega di Serie C e perfino della Lega Dilettanti (sua storica roccaforte, della quale era stato presidente per ben 15 anni). Carlo Tavecchio ha poi parlato con rabbia in conferenza stampa, di fronte a una situazione di difficoltà per cui è al momento l’unico a pagare (oltre a Ventura naturalmente): “Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico le ho chieste al consiglio ma nessuno le ha rassegnate –ha dichiarato con rancore- Siamo arrivati ad un punto di grandi speculazioni che ha raggiunto il limite. Quando ho avuto la sensazione che anche la Lega Dilettanti, dopo 18 anni di militanza, non prometteva il sostegno, non ci ho pensato un attimo e mi sono dimesso”. Parole anche sulla scelta di Ventura, che sarebbe stata fatta dall’ex CT Marcello Lippi: “Il presidente del CONI Malagò ha detto che il CT lo ha scelto Lippi in una rosa di quattro soggetti. Dunque sapete che non l’ho scelto ma pago io”. Ora si andrà alle elezioni entro 90 giorni per eleggere il nuovo presidente, mentre il Consiglio Federale non sarà azzerato per cercare di evitare il commissariamento da parte del CONI. Tuttavia, lo stesso presidente del comitato olimpico, Giovanni Malagò, non la pensa allo stesso modo, avendo fissato infatti tra due giorni una Giunta straordinaria. Per il numero uno dello sport italiano, il commissariamento è l’unica soluzione per fare andare avanti un movimento, quello calcistico, in estrema difficoltà (e in cui anche le leghe di A e B sono commissariate). Di fronte a tale quadro, la scelta del nuovo CT della Nazionale passa in secondo piano. Sfumata sul nascere la pista Carlo Ancelotti, l’ipotesi più realistica sarebbe quella di affidare la guida tecnica della Nazionale ad un traghettatore (nella fattispecie il CT dell’Under 21 Luigi Di Biagio), per poi scegliere a giugno (proprio durante i Mondiali appena sfumati) il nome del nuovo Commissario tecnico. Tra i papabili, l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri e Antonio Conte, che a fine stagione potrebbe lasciare il Chelsea. Sarebbe proprio lui il profilo ideale, vista la sua bravura nel risollevare formazioni reduci da pesantissime batoste (come accaduto con la Juventus, con il Chelsea e con la stessa Nazionale).