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Casa del Mandolino: il 27 maggio presentazione di “Dal Barocco al Jazz” di La Volpe e Luca

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Casa del Mandolino Napoletano: venerdì 27 maggio la presentazione del disco “Dal Barocco al Jazz” del duo La Volpe e Luca.

Venerdì 27 maggio ore 20:00, nell’accogliente atmosfera de La Casa del Mandolino Napoletano, il duo La Volpe e Luca, presenterà il suo ultimo lavoro discografico, intitolato “Dal Barocco al Jazz”. Introdurrà il Maestro Diego Arturo Giordano.

La storia del mandolino classico – strumento italiano per eccellenza – si snoda lungo più di quattro secoli e s’intreccia con tutti i generi, dalla canzone all’opera, potendo contare su un repertorio quasi illimitato. In virtù della sua ampia estensione praticamente ogni tipo di melodia può essere composta, adattata e trascritta per questo strumento. Da Vivaldi (Concerto per mandolino e orchestra) a Beethoven (2 Sonatine Adagio e Andante con variazioni per mandolino e pianoforte), passando per Mozart – che fa intonare a Don Giovanni la propria serenata alla cameriera di Donna Elvira, fino a Mahler (Sinfonia n. 7 e Das Lied von der Erde) e Stravinskij – che lo inserisce nell’organico orchestrale per il balletto Agon coreografato da Balanchine – moltissimi compositori si sono serviti del timbro delicato, espressivo e cantabile del mandolino, della sua sonorità dolce e argentina, come pure del caratteristico effetto del tremolo che con esso si riesce a realizzare.

Questa premessa serve per mettere a fuoco l’idea che guida il lavoro di La Volpe e Luca, duo composto da Luca Petrosino (mandolino e mandola) e Gianmarco Volpe (chitarra classica e acustica): mostrare cioè l’incredibile versatilità del mandolino attraverso brani che si irraggiano lungo tutta la storia della musica occidentale fino a esondare in altre geografie, che sono poi quelle raggiunte da italiani e portoghesi durante i movimenti migratori tra la fine del XIX e il primo quarto del XX secolo. Dalle confluenze e rimodulazioni di stili nascono nuovi stili e anche nuove possibilità espressive.

A partire dai primi del ’900 il crescente intreccio tra culture è il segnale di partenza di un’era di “contaminazioni” che vede il mandolino ritagliarsi un ruolo centrale. Il mandolino dal Barocco al Jazz non avendo presunzione di completezza, può essere considerato un compendio di letteratura musicale comparata. Ed è molto di più! È un attraversamento di mondi e al tempo stesso un tributo ai tratti unitari che ricorrono nelle differenze”.

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