Sedici casi di Epatite colestatica acuta sono stati associati al consumo di integratori a base di curcuma.
Secondo gli esperti, l’ipotesi più probabile è che i differenti prodotti associati agli episodi di Epatite siano stati realizzati utilizzando una materia prima contaminata con sostanze epatotossiche.
L’Istituto Superiore di Sanità ha invitato gli utilizzatori a sospenderne il consumo, in attesa di ulteriori verifiche ed ha diffuso la lista dei prodotti coinvolti.
L’epatite è un’infiammazione del fegato e può essere sia su base infettiva, che non infettiva.
I casi segnalati, in seguito ad assunzione di integratori a base di curcuma, sono risultati non infettivi, con presenza di danno epatocellulare e colestasi, ovvero aumento della bilirubina e conseguente ittero. Sono stati di lieve entità e, dopo il ricovero in ospedale, si sono risolti nel giro di pochi giorni.
I sintomi di questa patologia sono stati: ittero, prurito diffuso, urine scure e feci di color chiaro, dolori ossei e a volte febbre.
La curcuma è una pianta da cui si ottiene una spezia con innumerevoli proprietà e benefici per il corpo.
La curcuma è un antiossidante, in grado di rallentare l’invecchiamento cellulare ed è stata studiata per le sue proprietà antitumorali.
Ha proprietà cicatrizzanti e può essere utilizzata di pronto soccorso in caso di scottature, dermatiti, punture di insetto e ferite.
Può, inoltre, essere usata contro l’influenza e i dolori articolari, grazie ai suoi effetti antinfiammatori, analgesici e antidolorifici. È anche un immunostimolante. Infine, ha dimostrato di avere proprietà digestive.
Articolo pubblicato il: 3 Giugno 2019 9:45