Ancora un terribile rogo in piena Terra dei fuochi. Poco prima delle 7 di stamattina, un incendio ha distrutto un capannone industriale a Casoria, provocando gravi disagi ai residenti nei palazzi circostanti, alcuni dei quali intossicati dall’inteso fumo sprigionato dalle fiamme. La nube nera è stata visibile da chilometri di distanza. Numerose squadre dei vigili del fuoco sono giunte sul posto per domare l’incendio.
A essere colpita dal rogo è stata la ditta Cerbone, che gestisce un sito di stoccaggio di plastica e alluminio. Come riporta “Internapoli”, non ci sono feriti né intossicati tra i dipendenti della società, mentre è in corso il conto dei danni: l’azienda ha tuttavia fatto sapere che le attività aziendali continueranno. Chiusa una vicina scuola elementare e media mente i vigili del fuoco, Asl e Arpac hanno consigliato ai residenti di tenere le finestre chiuse e non restare in strada.
Sulla vicenda è intervenuta anche Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, che ha parlato delle ripercussioni che il rogo potrebbe portare: “L’incendio della fabbrica di alluminio di quelle dimensioni lascia tappeti di cenere e rifiuti non più riciclabili con un rischio inquinamento non solo atmosferico ma anche del suolo – spiega Imparato a “Il Mattino” -. Quando si spengono le fiamme, le sostanze inquinanti rischiano di trasferirsi nelle falde acquifere.
Stiamo parlando di una città, quella di Casoria, già esposta all’inquinamento da polveri sottili e che ha visto nel 2018 ben 50 superamenti dei limiti giornalieri previsti per il Pm10 mentre sono già 10 quelli dall’inizio dell’anno“.
Foto: pagina Facebook “Rete di Cittadinanza e Comunità”
Articolo pubblicato il: 14 Febbraio 2019 16:57