I poliziotti del commissariato di Castellammare di Stabia e i Carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno fermato stamattina 5 persone, ritenute responsabili del raid nel rione Savorito, dove la notte dell’8 dicembre scorso, durante i falò contro i pentiti per l’Immacolata, era stato dato alle fiamme un manichino con l’auspicio, espresso attraverso uno striscione, che fosse dato fuoco ai pentiti di Camorra (“Così devono morire i pentiti abbruciati”).
Tutto ciò accadde mentre in Centro si stava svolgendo la festa autorizzata, alla quale si contrappose il “messaggio” del clan D’Alessandro, colpito due giorni prima da arresti eccellenti.
Come riportato da “Il Mattino”, le forze dell’ordine, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Cimmarotta della Dda di Napoli, hanno dato esecuzione a tre misure cautelari nei confronti di Francesco Imparato, Antonio Artuso e Daniele Amendola, ritenuti responsabili dei reati di istigazione a delinquere con l’aggravante delle finalità mafiose: per loro è stato stabilito il divieto di dimora in Campania.
I tre, insieme a due 16enni per i quali procede la Procura per i minorenni, sono ritenuti gli autori di quell’inquietante messaggio della Camorra.
Il gruppo Imparato, i cosiddetti “paglialoni”, è ritenuto satellite del clan D’Alessandro nel rione Savorito di Castellammare, il bronx Faito, piazza di spaccio di droga tra le più attive del Napoletano.
Articolo pubblicato il: 19 Febbraio 2019 9:52