domenica, Dicembre 22, 2024

Ceppaloni e Limatola, scoperti “furbetti” del reddito di cittadinanza: 9 denunce

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Benevento: i Carabinieri hanno denunciato nove persone per reddito di cittadinanza indebitamente percepito (per un esborso non dovuto di circa 80mila euro).

Dopo i controlli a tappeto eseguiti nei mesi scorsi su tutto il territorio della Provincia di Benevento che hanno portato al deferimento di 253 persone (di cui 153 stranieri) per aver a vario titolo “reso false dichiarazioni o omesso comunicazione di informazioni dovute e omesso di comunicare le variazioni di reddito o di patrimonio una volta percepito legittimamente il reddito”, a conclusione di ulteriore attività di controllo tesa a verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti necessari per accedere al cosiddetto reddito di cittadinanza previsto con decreto legge n. 4/2019, convertito in legge dall’art.1 legge n.26/2019, i Carabinieri del Comando Compagnia di Montesarchio hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria altre 9 persone:

  • in Ceppaloni, militari del locale Comando Stazione CC hanno deferito 7 cittadini stranieri in quanto ritenuti responsabili di truffa in danno dello Stato e indebita percezione del reddito di cittadinanza poiché si accertava che erano tutti privi del requisito essenziale della permanenza minima di anni 10 sul territorio italiano;
  • in Limatola, militari del Comando Stazione CC di Dugenta hanno deferito in stato di libertà 2 cittadini italiani poiché ritenuti responsabili di truffa in danno dello Stato in concorso e indebita percezione del reddito di cittadinanza in quanto si verificava che gli stessi, nonostante risultassero di fatto conviventi, avevano entrambi falsamente dichiarato di non appartenere allo stesso nucleo familiare e di risiedere in abitazioni separate, percependo fraudolentemente il beneficio.
  • Tali risultati, hanno permesso di accertare un esborso non dovuto dallo Stato pari a quasi 80mila euro.

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