Arriva la parola fine alla fuga di Cesare Battisti, che potrebbe essere estradato anche oggi o domani in Italia, dove dovrà scontare il carcere a vita.
Cesare Battisti, la fuga è finita. Non è escluso che possa essere già in Italia oggi o domani l’ex terrorista dei Pac catturato in Bolivia da agenti boliviani con input degli investigatori italiani. Un aereo del governo italiano con uomini dell’Aise – l’intelligence dell’estero e il cui contributo è stato fondamentale per arrivare all’arresto di Battisti – e investigatori della Polizia è già decollato per la Bolivia. Battisti è stato arrestato alle 17 di sabato (le 22 in Italia). Battisti camminava in una strada di Santa Cruz de La Sierra, nell’entroterra boliviano. Non ha tentato la fuga, agli agenti ha risposto in portoghese, poi è stato portato in caserma. La svolta da intercettazioni nelle indagini coordinate dalla procura generale di Milano.
E il deputato federale e figlio del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha voluto subito mandare un messaggio al ministro dell’Interno: “Matteo Salvini, il ‘piccolo regalo’ sta arrivando”, ha scritto Eduardo Bolsonaro su Twitter.
Un aereo italiano è già in volo verso la Bolivia
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il presidente si augura che Battisti venga prontamente consegnato alla giustizia italiana, affinché sconti la pena per i gravi crimini di cui si è macchiato in Italia e che lo stesso avvenga per tutti i latitanti fuggiti all’estero. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: ‘Finalmente giustizia per le famiglie, un risultato atteso da 40 anni’ .”Un nostro aereo è in viaggio per la Bolivia, atterrerà verso le 17 (ora italiana) con l’obiettivo di prendere in consegna Battisti e riportarlo in Italia. Ad attenderlo qui da noi ci saranno le nostre carceri affinché possa espiare le condanne all’ergastolo che i tribunali gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato, non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo”.
L’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, ha celebrato la cattura dell’ex terrorista latitante da dicembre: “E’ stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo”.
Ecco il video prima della cattura, passeggia in strada:
🎥 #CesareBattisti ripreso poco prima della cattura
Team di poliziotti #Criminalpol #Antiterrorismo e #Digos Milano con collaborazione intelligence italiana lo hanno pedinato fino all’arresto da parte dela polizia boliviana @INTERPOL_HQ pic.twitter.com/adBu9iRvX2— Polizia di Stato (@poliziadistato) 13 gennaio 2019
La squadra speciale dell’Interpol aveva indirizzato le ricerche intorno a Santa Cruz poco prima di Natale. Infine è stata circoscritta la zona nella quale Battisti si era nascosto, sono stati quindi compiuti appostamenti in almeno tre-quattro aree differenti, finché l’ex terrorista è stato accerchiato e bloccato con il supporto della polizia boliviana.
Battisti aveva fatto perdere le tracce di sé dopo la decisione del magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano Luis Fux che il 13 dicembre ne aveva ordinato l’arresto per “pericolo di fuga” in vista di una possibile estradizione in Italia, concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer prima dell’insediamento di Jair Bolsonaro il primo gennaio 2019.
Era stato proprio Bolsonaro ad imprimere un deciso cambio di passo alla vicenda, esprimendosi prima ancora di essere eletto a favore della riconsegna all’Italia di Battisti e rovesciando così la decisione dell’allora presidente Lula da Silva di concedere asilo politico all’ex terrorista condannato all’ergastolo in Italia per quattro omicidi. “Congratulazioni ai responsabili della cattura del terrorista Cesare Battisti! Finalmente giustizia sarà fatta per l’assassino italiano e compagno di ideali di uno dei governi più corrotti che siano mai esistiti al mondo (PT)”: ha twittato il presidente Bolsonaro attaccando il governo Lula.
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero ha detto che “si tratta di un atto di giustizia nei confronti degli odiosi crimini del terrorismo, doveroso verso chi fu ucciso o ferito e verso i loro famigliari”, ora il lavoro continua affinché l’estradizione in Italia possa avvenire nei tempi più rapidi.
Salvini: “La pacchia è finita”
Cesare Battisti è un “delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia ma di finire i suoi giorni in galera”, ha affermato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini postando sui social una foto di Battisti sovrastata dalla scritta “la pacchia è finita”. “Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere – afferma Salvini – la Polizia, l’Interpol, l’Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti“. Il grazie del ministro è anche per il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e al nuovo governo brasiliano “per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l’Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle autorità boliviane e alla collaborazione di altri paesi amici”.