Tutto pronto per la grande festa della cultura del “Maggio dei monumenti” che l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli quest’anno dedica al filosofo Giordano Bruno. Nato a Nola nel 1548, fu arso vivo a Campo de’ Fiori a Roma, l’8 febbraio 1600, dopo la sentenza di morte decretata dai cardinali inquisitori e consultori della Chiesa, una chiesa che non tollerava le menti libere e sagge, e pertanto uccideva tutti coloro che non riusciva a piegare al suo volere, e rappresentavano un “pericolo” per il loro immenso potere temporale.
Pertanto, a partire dalla potenza del suo immenso pensiero visionario, eclettico e capace di contaminarsi con le più diverse discipline e con i più diversi linguaggi, il Comune promuove altresì una chiamata di idee sul tema “20/20: la visione, contro le catastrofi”. L’idea è quella di declinare il pensiero e la parola di Giordano Bruno, sviluppando un programma di attività artistico-culturali che diano risalto e valore ai beni monumentali della città, anche a quelli meno conosciuti, come da tempo è obiettivo del Maggio dei Monumenti.
Non a caso questa manifestazione nacque proprio per valorizzare e riportare alla luce, siti architettonici come chiese, chiostri, cappelle e catacombe, completamente abbandonati e/o dimenticati per incuria o semplicemente per scarso interesse da parte delle autorità.
Ritornando a Giordano Bruno, l’eresia(o cosiddetta tale) e il suo forte spirito indomito e ribelle, sviluppatosi innanzitutto tra le mura spesse del convento di San Domenico Maggiore e che ha percorso le vie della città, contamineranno l’intera Europa, rivelando ancorata volta la forte e inarrestabile corruzione presente nella chiesa, avida di potere e di danaro, che già Lutero aveva denunciato, nel Cinquecento, con la Riforma luterana.
L’intento è quello di coniugare oggi il coraggio di Bruno, il suo nomadismo intellettuale, la sua capacità di previsione, che lo hanno portato a confrontarsi con sistemi, lingue, ambienti, culture e costumi stranieri, e a sviluppare una tensione sempre critica verso il potere, la superstizione, e il dogma, contrastando il clima di oscurantismo del suo tempo, grazie ad una chiesa sempre più intollerante e corrotta, inaugurando la stagione del pensiero nuovo.
Affinché il Maggio sia espressione di un confronto ampio e di una un’attività partecipata e condivisa, l’assessore alla cultura e al turismo Eleonora de Majo invita i soggetti e gli enti culturali a presentare proposte, idee, suggestioni e ragionamenti intorno al tema. Le idee pervenute contribuiranno alla scrittura del programma che verrà poi messo a bando, con specifico provvedimento ad evidenza pubblica (tutte le info su www.comune.napoli.it).
”Il tema scelto è più che mai attuale in un tempo di catastrofi presunte, pretese e reali; in questo tempo il punto di vista pluriangolare di Bruno ci chiama a modificare la lettura del presente e a tracciare inedite prospettive sul futuro. Soprattutto ora che il comparto della cultura e del turismo sta vivendo un momento molto complicato.
Dal canto nostro proviamo a stare accanto agli operatori e a mantenere al contempo la normalità, continuando a sostenere l’offerta culturale cittadina e quanti quotidianamente lavorano in città per renderla ricca, plurale e espressione della millenaria storia che ci rappresenta in tutto il mondo” – dichiara l’Assessore alla Cultura e al Turismo Eleonora de Majo.
Articolo pubblicato il: 1 Marzo 2020 11:23