Il tavolo al ministero dello Sviluppo economico, svoltosi nella giornata di ieri e presieduto dal ministro Stefano Patuanelli, non ha dato ai lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli le notizie sperate.
Invitalia è al lavoro per conto del Governo allo scopo di selezionare un nuovo investitore che possa subentrare entro il prossimo luglio, per cui i vertici italiani della multinazionale americana hanno per l’ennesima volta confermato di voler concludere la propria esperienza produttiva nel sito di via Argine a fine ottobre (dopo la mediazione del Governo, visto che l’intenzione iniziale era quella di chiudere a fine marzo).
La reazione dei sindacati è durissima, visto che Fiom, Fim e Uilm hanno dichiarato 16 ore di sciopero per tutto il Gruppo Whirlpool, le prime otto ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre otto in occasione della mobilitazione nazionale che verrà definita nelle prossime settimane.
Il destino dei 430 lavoratori, i quali stanno rivendicando da sette mesi il rispetto degli accordi di ottobre 2018 e il no alla riconversione dello stabilimento di Ponticelli attraverso la cessione alla società svizzera Prs, è quindi ancora in bilico.
E, oltre allo sciopero unitario, ci saranno molto probabilmente nuove mobilitazioni, nell’ambito di una vertenza che sembra non avere fine, mentre operai e famiglie restano incerti sul loro futuro.
Articolo pubblicato il: 30 Gennaio 2020 18:06