Toni asciutti e molti silenzi in ‘Nato a Casal di Principe. Una storia vera’ di Bruno Oliviero, film che racconta il lato b della camorra (quello delle vittime), già passato al Festival di Venezia e ora in sala al cinema dal 25 aprile con Europictures. Nato dal libro omonimo di Amedeo Letizia (Minimumfax), il film racconta la sua singolare storia, quella di un ragazzo che negli anni Ottanta a Roma è un promettente attore (I ragazzi del muretto) e che si trova ad un certo punto costretto a tornate a Casal di Principe, sua città natale, quando il fratello minore Paolo scompare misteriosamente.
Il fratello è stato rapito o ucciso probabilmente dalla camorra, ma di fatto non se ne sa più nulla. Amedeo (Alessio Lapice) non si rassegna alla scomparsa del fratello e così torna ad imbracciare il suo vecchio fucile mettendosi a caccia dei colpevoli insieme al cugino. E tutto questo con la complicità dei due genitori: quella della madre (Donatella Finocchiaro) che si affida a Dio come a una santona locale, e quella del padre (Massimiliano Gallo) abituato da sempre a sopportare. Nonostante la camorra, nel film non accade molto. Più che la violenza della criminalità organizzata, c’è solo la disperazione di una famiglia che non accetta la scomparsa di Paolo e affronta questo lutto, a modo proprio, ma sempre con la disperazione di chi è impotente.
Dice invece Amedeo Letizia che del film è anche co-produttore, dopo aver salutato padre e madre presenti in sala: “Avevo esigenza di scrivere questa storia di rapimento, di una persona che scompare e che entra come in un limbo. Nessuno ne parlava più e mi sono detto: mio fratello non può morire due volte. Prima per la camorra e poi per chi lo dimentica”. Intanto il sindaco di Casal di Principe, Renato Franco Natale, ha annunciato la nascita nel suo paese dell’ Accademia di recitazione ‘Paolo e Leonardo Letizia’ che sarà diretta da Massimiliano Gallo e sostenuta anche dagli incassi del film. (ANSA).
Articolo pubblicato il: 19 Aprile 2018 11:57