Ermanno Olmi: il regista de L’albero degli zoccoli (film recitato tutto in bergamasco) aveva 86 anni.

Se ne va a 86 anni Ermanno Olmi, uno dei più grandi registi della storia del cinema italiano. Olmi fu tra i pionieri nel campo del documentario, creando un linguaggio filmico assolutamente personale, al di fuori di ogni schema (fin da opere come Il tempo si è fermato, I recuperanti e La circostanza). Capolavoro della sua sperimentazione è stato L’albero degli zoccoli, film tutto recitato in dialetto bergamasco (la sua terra d’origine), pellicola che gli valse anche la Palma d’Oro a Cannes nel 1978. Da ricordare anche Camminacammina (1982), ispirato ai grandi miti della tradizione cristiana (il film era la rivisitazione della storia dei Re Magi). Oltre alla Palma d’Oro a Cannes, Ermanno Olmi vinse anche altri premi, come il Leone d’Oro a Venezia nel 1989 con La leggenda del santo bevitore, film che si aggiudicò anche 4 David di Donatello (Venezia gli tributò nel 2008 anche il Leone d’oro alla carriera). Era sposato con Loredana Detto, che fu la protagonista femminile de Il posto (1961), secondo film di una straordinaria carriera dedicata al cinema d’autore. Olmi è morto all’ospedale di Asiago, dove si trovava ricoverato da qualche giorno. Il suo ultimo film è stato Torneranno i prati (2014), realizzato in concomitanza con le celebrazioni del centenario della prima guerra mondiale. La pellicola, liberamente ispirata a La paura (racconto di Federico De Roberto), è ambientata nelle trincee proprio sull’Altopiano di Asiago, teatro di sanguinose battaglie e località in cui il regista ha vissuto gli ultimi momenti della sua vita.