Incontro, organizzato da Cnr-Iriss, a Napoli, su “La Convenzione di Faro: patrimonio culturale e comunità patrimoniali”.
NAPOLI – Ridare nuova vita al faro del Molo San Vincenzo, a Napoli, attraverso il recupero e la valorizzazione. Attivare le comunità, mettere in rete i soggetti pubblici e privati, valorizzare l’eredità culturale materiale e immateriale sono stati i temi dell’incontro, organizzato da Cnr-Iriss, a Napoli, su “La Convenzione di Faro: patrimonio culturale e comunità patrimoniali”.
“Il patrimonio culturale può essere un driver di sviluppo sostenibile e crescita competitiva per le città storiche”, ha affermato Alfonso Morvillo, direttore di Cnr-Iriss (istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo)”.
“Il Consiglio d’Europa ci crede e lo ha sancito nella Convenzione quadro sul valore dell’eredità culturale per la società – ha aggiunto -, in corso di ratifica alle Camere per diventare una legge dello Stato”.
Massimo Clemente, dirigente di ricerca dell’Iriss-Cnr, ha evidenziato che per la valorizzazione del patrimonio culturale del Molo San Vincenzo “l’istituto è impegnato da tempo, una battaglia civile, ma anche oggetto di ricerca sulla valorizzazione del bene”.
“E’ un discorso che si incrocia con la convenzione di Faro, città in Portogallo dove è stato firmato il documento attraverso il ruolo della comunità – ha sottolineato Clemente – A Napoli è presente una dinamica sull’attivazione sociale e la valorizzazione attraverso le comunità”.
Secondo il sindaco del capoluogo campano e della città metropolitana, Luigi de Magistris, “Napoli è in prima linea per i beni comuni in una visione dei beni valorizzativa e non dismissiva del patrimonio e il coinvolgimento delle comunità: cittadini, enti, anche per individuare risorse economiche, ma mettendo al centro la persona”.
“La valorizzazione dei beni culturali e immobiliari è uno dei temi più importanti. Una visione di città – ha rimarcato il primo cittadino partenopeo -, rigenerazione urbana, sicurezza, con una prospettiva che vede il Napoli in prima linea”.
Sulle tematiche della Convenzione di Faro e la valorizzazione del patrimonio culturale, si confrontati Luisella Pavan Woolfe (Direttrice dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa), Massimo Marrelli (Professore Emerito di Scienza delle finanze Università degli Studi di Napoli Federico II e Associato del CNR IRISS), Enrico Bertacchini (Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis”, Università degli Studi di Torino – in videoconferenza), Giovanni Carlo Bruno (CNR-IRISS), Maria Cerreta (Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Napoli Federico II), Amalia Gioia (Coordinatore del Settore Demoetnoantropologico per le Province di Caserta e Benevento MiBACT), Aldo Aveta (Presidente Consorzio INNOVA e Università degli Studi di Napoli Federico II), Patrizia Stasi (Presidente Fondazione Banco di Napoli per l’Infanzia) e Francesc Pla (Referente del Consiglio d’Europa per l’implementazione della Convenzione di Faro).
Nella sessione pomeridiana c’è stata la presentazione del volume “La Convenzione Quadro del Consiglio d’Europa sul Valore del Patrimonio Culturale per la Società e Comunità Patrimoniali”, su cui si confrontati Luisella Pavan Woolfe (curatrice del volume), con Alessandro Castagnaro (Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente ANIAI), e Flavia Nardelli Piccoli (Deputato e componente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati).
Poi, si è proseguito con un confronto sui contesti di applicazione della Convenzione di Faro da parte delle comunità, moderato da Eleonora Giovene di Girasole (Ricercatrice del CNR IRISS), in cui sono intervenuti Caterina Arcidiacono, (Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli Federico II – I Love Porta Capuana); Luca Borriello (Rotary Community Corp Napoli Est – La villa di Caius Ampliatus); Gaia Daldanise (Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Piattaforma Play ReCH del Collettivo BLAM); Ludovica La Rocca (Collettivo BLAM – Spazio SSMMOLL, San Sebastiano del Monte dei Morti Living Lab); Rachele Furfaro (FOQUS, Fondazione Quartieri Spagnoli – Rigenerazione Urbana nei Quartieri Spagnoli di Napoli); Pippo Pirozzi (Associazione Vergini-Sanità – Il progetto di valorizzazione “Aqua Augusta”); Vincenzo Porzio (Cooperativa La Paranza Catacombe di Napoli – La valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del quartiere Sanità); Fortuna Procentese (Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli Federico II e Friends of Molo San Vincenzo – La valorizzazione del Molo San Vincenzo); Franco Rendano e Rita Pastorelli (Gli Amici di San Martino – I tesori nascosi della Certosa e del Museo di San Martino); Salvatore Velotti (INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana – Il Parco dei Murales).
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, è realizzata in collaborazione con l’ANIAI e i Friends of Molo San Vincenzo, prosegue il percorso iniziato nel 2015 dal gruppo di ricerca CNR-IRISS con l’obiettivo di rafforzare il legame fra comunità e patrimonio culturale.