Comune di Caserta: il Mef chiede la restituzione di oltre 60mila euro (ovvero 420 euro pro capite) per “indennità indebitamente corrisposte”.
Stangata natalizia per i 134 dipendenti del Comune di Caserta, a causa di buste paga gonfiate sotto forma di “indennità indebitamente corrisposte”. Come riporta “Il Mattino”, il Mef ha infatti recapitato “inviti al pagamento e messe in mora”, finalizzati alla restituzione di oltre 60mila euro (ovvero 420 euro pro capite). Tali risarcimenti sono da onorare entro il 31 dicembre e non oltre il 15 gennaio.
Con tre ispezioni consecutive, il Mef ha disposto prima il recupero di oltre 600mila euro (annualità 2006-2008). Tre mesi fa, è stata disposta la restituzione di 80mila euro erogati in “misura superiore a quanto previsto dall’ultimo rinnovo contrattuale” per ben 22 dipendenti, a partire dall’erogazione degli stipendi da settembre a dicembre. Procedimento che, comprensivo di sanzioni e interessi, ha prodotto un recupero forzato di circa 4000 euro pro capite.
Ora è arrivata un’altra procedura esecutiva. Il recupero coatto è scattato per la “erogazione di indennità, a titolo di utilizzo di videoterminali”, che vanno restituite non essendo riconducibili a corrette previsioni contrattuali. A nulla sono valse, a partire dal 2015, le controdeduzioni del Comune, che non sono riuscite a demolire o emendare in parte gli addebiti.
Comune di Caserta, tagli in busta paga: sindacati chiedono accesso agli atti
Sul piede di guerra i sindacati, i quali ritengono che i dipendenti siano parte lesa non tutelata dalla dirigenza comunale: hanno quindi chiesto l’accesso agli atti per un controllo sulla validità delle richieste del Mef e l’efficacia della strategia difensiva del Comune.
Confidando nell’ipotesi di prescrizione quinquennale di ogni addebito, i sindacati hanno notificato la richiesta della “sospensione della riscossione coattiva affidata dal Mef al Comune”. Entro il 5 gennaio, l’ente locale deve fornire risposte risolutive. Prima di passare alla ratifica degli atti e alla decurtazione degli stipendi, si contesta la riscossione coattiva delle somme lorde e non al netto della tassazione già sostenuta.