Comune di Napoli: dopo i crolli degli ultimi giorni è tornato d’attualità il pericolo degli alberi “a rischio”.
Le forti raffiche di vento di questi giorni a Napoli hanno portato al crollo di due alberi: uno nei pressi del liceo Sannazaro (caduto martedì 25 settembre su un’auto parcheggiata in strada, non causando per fortuna nessun ferito) e un altro in corso Umberto (crollato nella giornata di ieri: anche in questo caso non si registrano feriti).
Molti cittadini lamentano l’incuria nella manutenzione, che si trasforma in pericolo con i primi cambiamenti atmosferici.
Tuttavia, in assenza di manutenzione, episodi di questo tipo possono purtroppo accadere anche quando il clima non presenta pioggia o vento: basti pensare alla tragedia che nel giugno 2013 spezzò la vita di Cristina Alongi, colpita in auto da un grosso pino crollato in via Aniello Falcone. La donna fu uccisa dal tronco appesantito da rami e foglie lasciati crescere senza adeguati interventi, nonostante la segnalazione di pericolo che il titolare di un bar della zona aveva rivolto alle autorità competenti pochi giorni prima.
L’edizione odierna de “Il Mattino” ha realizzato un focus proprio sugli alberi pericolosi a Napoli, per cui, ogni 15 alberi, uno è a serio rischio e ha bisogno di essere abbattuto. Questi dati sono tratti dal report del Comune di Napoli, preparato su mandato dell’assessora al Verde, Maria D’Ambrosio, e completato alla vigilia dell’ultima estate. In quel documento, dei circa 35mila alberi urbani (suddivisi fra parchi pubblici e strade cittadine) il censimento s’è fermato a quota 28mila.
Gli alberi a rischio “estremo” sono 1.704: per essi non esiste alcuna alternativa se non l’abbattimento, perché non ci sono possibilità per salvarli.
Alberi pericolosi a Napoli: non ci sono i fondi per abbatterli
Lo stesso report del Comune di Napoli, tuttavia, specifica che non ci sono le risorse utili a eliminare tale pericolo a breve termine. Nelle previsioni di bilancio biennali, alle emergenze del verde pubblico sono destinati 100mila euro che, rapportati con i costi di abbattimento del singolo albero, fanno sì che nei prossimi due anni possano essere abbattuti soltanto 360 alberi. Nel 2020 ne resterebbero quindi altri 1300 altamente pericolosi per i cittadini.