Consiglio comunale: la seduta monotematica sul patrimonio è stata sospesa per mancanza del numero legale (assenti vari gruppi di maggioranza). Critiche dalle opposizioni.
Polemiche al Consiglio comunale di Napoli, la cui seduta di oggi (monotematica perché dedicata interamente al delicato tema di gestione e dismissione del patrimonio immobiliare) è stata sospesa per la mancanza del numero legale.
Come riporta “Il Mattino”, in aula erano assenti i gruppi di maggioranza dei Verdi, Ce simme sfasteriati e Agorà. All’appello erano presenti 21 consiglieri. Prima che la seduta fosse sciolta, si è proceduto alla surroga del consigliere di Napoli Sinistra in Comune, Pietro Rinaldi, cui subentra Rosaria Galiero.
Grande disappunto da parte delle opposizioni, a cominciare dal M5S: “Oggi per la terza volta consecutiva si è potuto iniziare il Consiglio comunale grazie alle opposizioni che hanno garantito il numero legale -affermano i portavoce del gruppo consiliare pentastellato, Matteo Brambilla e Marta Matano– Solo la presenza in aula dei consiglieri di opposizione ha fatto sì che si potesse procedere all’attribuzione del seggio a Rosaria Galiero, in seguito alle dimissioni del consigliere Rinaldi. Una maggioranza che non è in grado di garantire la surroga di un consigliere appartenente a gruppi che sostengono la stessa, non si può considerare tale. Noi siamo rimasti in aula con spirito istituzionale per consentire la surroga del consigliere dimissionario ma, successivamente, abbiamo richiesto la verifica del numero legale, constatando che questa è una maggioranza che fu. Ci auguriamo – concludono i due esponenti del M5S – che il sindaco e la sua maggioranza ne traggano le dovute conclusioni”.
Ancora più netto David Lebro, capogruppo de “La Città”, il quale chiede le dimissioni del sindaco Luigi de Magistris: “La maggioranza non esiste più e ormai il copione in Consiglio si ripete con la caduta puntuale del numero legale prima di iniziare la discussione in Aula. Nemmeno il rimpasto in Giunta e il valzer di poltrone di questi giorni che ha coinvolto gran parte dei dirigenti del movimento Dema, dal Comune alla Città Metropolitana, è servito per trovare un equilibrio a una situazione politica e istituzionale completamente allo sfascio.
Il sindaco farebbe bene a prendersi le sue responsabilità e mettere fine a quest’agonia perché, piuttosto che rinvigorire l’azione amministrativa come annunciato come sempre in pompa magna, è stato solo capace di peggiorare ulteriormente una situazione già terribilmente disastrata. E’ oggettivo -conclude Lebro- che ormai non ci sono più le condizioni per andare avanti. Ormai solo le dimissioni potrebbero mettere fine a questa sofferenza“.