mercoledì, Dicembre 18, 2024

Comune di Napoli: presentato il progetto di “Affido Extra-Familiare” (VIDEO)

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Luca Trapanese (assessore al Welfare del Comune di Napoli): “Il Progetto di Affido Extra-Familiare per promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione”.

L’Assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese ha presentato il progetto di affido extra familiare, una misura di protezione e sostegno temporaneo di un bambino o di un ragazzo che prevede la sua accoglienza in un nucleo familiare diverso da quello di origine. La famiglia affidataria accoglie il bambino, lo cura e lo educa, mentre la sua famiglia di origine è aiutata a risolvere i problemi che hanno motivato la fuoriuscita del proprio figlio dal contesto abitativo.

L’affido familiare persegue dunque due obiettivi di base profondamente interconnessi tra loro: offrire ai genitori naturali un’opportunità di distanziarsi temporaneamente dai figli per cercare di risolvere le loro “fragilità” con l’aiuto degli operatori sociali e far sperimentare ai minori un ambiente di crescita aggiuntivo che possa contribuire ad aumentare la qualità della loro vita e sostenerne la crescita.

Per diventare aspiranti affidatari è necessario recarsi al Servizio Sociale Territoriale e dichiarare la propria disponibilità a diventare potenziale affidatario. Il modello per la realizzazione dei progetti di affidamento familiare, ideato dal Comune di Napoli, prevede poi partecipare ai percorsi di orientamento e di formazione sull’istituto dell’affido familiare ed una serie di attività di sostegno per il minore, la famiglia d’origine e la famiglia affidataria.

Esso si realizza mediante percorsi individuali attivati per il nucleo di origine che restituisca senso e valore all’atto dell’affido, ridimensionando la componente di fallimento familiare e che permetta un vissuto quanto più possibile positivo di tale atto e azioni di sostegno al nucleo affidatario nelle dinamiche di accoglienza e gestione non solo della relazione con il minore ma anche nei riguardi del suo nucleo d’origine.

Inoltre si prevede la presa in carico individuale del minore affidato che offra a quest’ultimo uno spazio neutrale, un rifugio nel quale poter esternare le proprie difficoltà, le proprie paure. Tale percorso avrà anche una funzione di preparazione ed accompagnamento del minore verso la nuova condizione.

Sarà offerta alle famiglie la possibilità di confrontarsi con operatori di riferimento al fine di affrontare eventuali momenti di criticità e di particolare snodo nelle relazioni tra le due famiglie ed il minore.

L’accompagnamento individuale è un tratto fondamentale del progetto di affido, fondamentale per la buona riuscita dei progetti stessi che in tal senso possono rivelarsi come un’esperienza arricchente che promuove la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e dei legami come fattore di crescita e cambiamento.

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