La riunione di venerdì 8 novembre, sollecitata dal consigliere Vincenzo Moretto (Prima Napoli), ha detto in apertura il presidente Palmieri, è un’occasione per fare il punto sui lavori di piazza Mercato e per chiarire alcune perplessità rispetto al terzo lotto dei lavori del Grande Progetto Unesco.
Il consigliere Moretto si è soffermato sui ritardi nell’avanzamento dei lavori, del valore di oltre 5 milioni di euro, consegnati parzialmente nel 2017, sull’aumento dei costi che hanno reso necessaria la stesura di una proposta di variante, sui materiali utilizzati e sull’impatto che la chiusura al traffico veicolare della piazza comporterà sulla viabilità circostante. Perplessità condivise anche dal presidente Palmieri che ha ricordato la necessità di contemperare l’importanza dell’intervento con il diritto alla mobilità dei cittadini, e dal consigliere Fulvio Frezza (Misto) che ha fatto riferimento alla tenuta dei materiali che, come in via Carbonara e in via Duomo, appaiono non adeguati a sostenere l’impatto del traffico veicolare.
Una circostanza che, come avvenuto anche sul confronto rispetto al disegno della pavimentazione della piazza, anche questo rivisto su richiesta della Soprintendenza, ha influito sull’aumento dei costi, così come gli interventi sui sottoservizi, sul sistema fognario e il deterioramento dei materiali. Nel marzo scorso è stata poi elaborata la perizia di variante, che riguarda tutto il terzo lotto e che sarà a giorni approvata in Giunta, con la rimodulazione dell’intervento in termini economici che conterà anche sul finanziamento di 2 milioni di euro nell’ambito del Piano strategico della Città Metropolitana. Una volta completato questo intervento, ha concluso Piscopo, e considerando anche i lavori di via Carbonara e di piazza Garibaldi, si sarà riqualificato un intero ambito urbano come non avveniva dal dopoguerra.
Il direttore dei lavori Massimo Santoro ha approfondito il ragionamento sull’utilizzo dei materiali, in particolare sul basolato vesuviano, spiegando che si tratta di materiale vincolato che, se non adatto alla riutilizzazione in loco, viene spostato in altre strade, come avvenuto a via Duomo con quello recuperato a via Marina, o ancora, se non più utilizzabile, viene inviato in deposito. Solo il materiale di piccole dimensioni, le cd. “scaglie”, vanno a discarica. Rimanendo su piazza Mercato, la pietra vesuviana, di difficile reperibilità per la scarsità di materiale disponibile e di lavoratori specializzati, ricoprirà l’intera parte centrale della piazza, mentre quella etnea sarà posizionata nelle parti a ridosso di palazzo Ottieri.
Sarà quasi completamente rifatta, invece, piazza del Carmine che, come piazza Mercato, sarà interamente pedonale, mentre sono stati spostati nelle strade limitrofe i cento posti auto iniziali, aumentati di nove unità. Nel corso di altre riunioni, ha annunciato il presidente Palmieri, sarà ulteriormente monitorato l’andamento dei cantieri, fino al termine di tutti gli interventi.
Articolo pubblicato il: 11 Novembre 2019 11:37