L’Assessore al Welfare Roberta Gaeta: “Abbattere le barriere della comunicazione e riconoscere la Lingua dei Segni Italiana”.
di Luigi Maria Mormone – La LIS, ovvero la Lingua dei Segni Italiana, è diventata negli ultimi anni uno strumento di comunicazione davvero importante per le persone “sorde”. Dobbiamo necessariamente parlare di persone “sorde”, non di “non udenti”: quest’ultima definizione non è certamente corretta, visto che tende ad indicare una mancanza inesistente per queste persone, le quali vivono la propria vita esattamente come gli “udenti”, anche grazie alla LIS. In Italia, tuttavia, la lingua dei segni non è stata ancora riconosciuta da un punto di vista legislativo, nonostante sia evidente che essa abbia una propria struttura fonologica, morfologica e sintattica, costituendo quindi una vera e propria lingua e non una semplice varietà dell’italiano (per questo è corretto parlare di “Lingua dei Segni Italiana” e non di “Lingua Italiana dei Segni”). La mancanza di un riconoscimento legislativo costituisce un grave limite rispetto a tante nazioni del mondo che hanno da tempo riconosciuto la lingua dei segni (basti pensare alla Francia e agli Stati Uniti, solo per citarne alcune). Il Comune di Napoli si sta muovendo molto in tal senso, per far si che almeno in Campania la situazione cambi, provando dunque a contribuire all’abbattimento di ogni ostacolo comunicativo nei territori a noi più vicini. La Giunta Comunale, a firma dell’Assessore al Welfare Roberta Gaeta, ha infatti approvato lo scorso 10 agosto una delibera volta all’adozione di politiche indirizzate al superamento delle barriere della comunicazione, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale delle persone sorde e sordo-cieche. “Con questa delibera – spiega l’Assessore Gaeta – il Comune di Napoli promuove e sostiene le pari opportunità fra tutti i cittadini, ponendo l’accento in particolare sul riconoscimento della lingua dei segni, che facilita il percorso di integrazione sociale delle persone sorde e la loro piena partecipazione alla vita collettiva. L’auspicio è che la Regione Campania proceda all’emanazione di una Legge per il riconoscimento della LIS, prevedendo una specifica fonte di finanziamento per consentire a questa Amministrazione di mettere in atto gli interventi necessari”.