venerdì, Dicembre 20, 2024

Con una pizza si aiutano i malati di Alzheimer

Domani alle ore 11 l'iniziativa promossa dall'associazione Amnesia ore 11, si terrà presso la pizzeria Cacialli in via San Giovanni a Carbonara

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Federica Giorgio
Federica Giorgiohttps://www.2anews.it
Giornalista - iscritta alla Federico II al corso di Laurea di Culture Digitali e Comunicazione

Ogni primo giovedì del mese, nelle pizzerie aderenti, una percentuale dell’incasso andrà ad Amnesia per sostenere le attività psicosociali che sono realizzate nella sede di Villaricca (Napoli) in favore dei malati di Alzheimer.

Mangiando una pizza si possono aiutare i pazienti affetti dall’Alzheimer. Lo si può fare grazie ad una singolare iniziativa promossa tra Amnesia (un’associazione di promozione sociale fondata il 12 agosto 2010 per difendere i diritti degli anziani affetti da demenza, in particolare quelli con malattia di Alzheimer) e l’istituto nazionale della Pizza e associazione Regina Margherita. L’iniziativa verrà illustrata domani alle ore 11, presso la pizzeria Cacialli in via San Giovanni a Carbonara 92 a Napoli.

Ogni primo giovedì del mese, nelle pizzerie aderenti, una percentuale dell’incasso andrà ad Amnesia per sostenere le attività psicosociali che realizziamo nella sede di Villaricca (Napoli) in favore degli anziani affetti da demenza.

Inoltre nello stesso giorno ci sarà nelle pizzerie una teca per le offerte libere. La casa realizzata in un bene confiscato alla criminalità organizzata, è un esempio di restituzione sociale attraverso un servizio diretto alle persone.

Il principio ispiratore dell’Associazione è l’unione dei familiari di pazienti affetti da demenza, di medici specialisti del settore, psicologi, infermieri dedicati, assistenti sociali, fisioterapisti, assistenti materiali e badanti per condividere ed affrontare la solitudine, l’ansia e lo stress, la formazione per fornire l’aiuto idoneo all’assistenza socio-sanitaria, la promozione e l’istituzione di centri che siano in grado di accogliere questi pazienti e dare loro la giusta terapia fisica occupazionale e riabilitativa.

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