La celebre pianista argentina, si è esibita in un concerto sabato 8 luglio sul Belvedere di Villa Rufolo, eseguendo musiche di Saint Saens e Shostakovitch.
di Carlo Farina – Il mito di Martha Argerich continua ancora oggi ad essere vivo e longevo nel regalare emozioni che in tutti questi anni di lunga esperienza hanno rafforzato e sottolineato il talento e l’impegno di un’artista unica per temperamento, per capacità artistiche e per maturità professionale. Bambina prodigio, nel 1965 vince il celebre concorso Chopin a Varsavia dando vita a una strepitosa carriera artistica che ancora oggi è più viva che mai, un esempio supremo della sua forte capacità di sentire la musica per il senso strutturale delle armonie e per la sua concezione interpretativa di un Prokov’ev o di un Shostakovich. La sua presenza alla 65^ edizione del Ravello Festival 2017, ha fatto registrare ancora una volta, un’affluenza di pubblico eccezionale, proprio come esige un nome così altisonante nel vasto panorama pianistico mondiale. Dopo il celebre Divertimento in re maggiore K 136 di Mozart, la “Franz Listz Chamber Orchestra” diretta del bravo e trascinante Gàbor Takàcs-Nagy, ha accompagnato l’esecuzione al pianoforte del celebre Concerto per pianoforte, tromba ed orchestra d’archi n.1 di Shostakovich. Un organico quasi cameristico dunque, la cui musica briosa e scanzonata, è eseguita con una musicalità che richiama un certo fervente entusiasmo ritmico e melodico, che sfocia quasi in un “passatempo” musicale. Alla tromba solista, il bravo Laszlo Toth, che ha duettato in simbiosi perfetta con la pianista argentina. La seconda parte del concerto è stata aperta da un breve pezzo di Franz Listz, Angelus! Preghiera degli angeli custodi, tratto dalle sue tre celebri raccolte, intitolate Gli anni di pallegrinaggio. Un percorso musicale che l’autore volle scrivere durante un suo lungo viaggio in Italia a villa d’Este a Tivoli, luogo dove fu scritto tale pezzo. Il concerto sul belvedere di Villa Rufolo si è concluso con l’esecuzione del “Carnevale degli animali” di Camille Saint-Saens. Senza dubbio una pagina questa, tra le più popolari del compositore francese che la concepì come un divertimento ad uso familiare e per gli amici più intimi. Infatti, tale pezzo prevede un organico di due pianoforti e piccola orchestra.
Alla tastiera del secondo pianoforte si è esibita la pianista giapponese Akané Sakai, che ha completato l’ottima riuscita del pezzo, eseguito in modo impeccabile da tutti i musicisti presenti alla serata. Il successo di pubblico è stato totale e solo l’insistente richiesta di “bis” da parte dello stesso, entusiasta e soddisfatto, ha convinto le due pianiste a concederne almeno due. E’ stato ripetuto, infatti, il “Finale” e il celeberrimo “Il cigno” (melodia affidata al violoncello), penultimo brano di questa composizione, che entrò di diritto nel catalogo ufficiale del suo repertorio quando ancora Saint-Saens era vivo. Un’atmosfera unica vissuta sul belvedere di Villa Rufolo a Ravello, dove una leggenda vivente come Martha Argerich, segnata solo fisicamente dal tempo inesorabile, ha affascinato ed emozionato i fortunati presenti alla serata, rimandando il ricordo anche alle lunghe battaglie civili a favore dei più deboli, delle donne e di tutti coloro che subiscono forti ingiustizie, non dimenticando mai le sue origini argentine, di una terra martoriata da violente dittature e inquietanti sparizioni.