Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi pomeriggio alle ore 18.30 terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi pomeriggio alle ore 18.30 in diretta tv terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. Per gli accrediti stampa si potrà inviare una mail completa con i dati anagrafici, numero di cellulare e indicazione della testata giornalistica all’indirizzo salastampachigi@governo.it, entro le ore 13.00.
Nel rispetto delle normative anti Covid, la conferenza stampa potrà essere seguita da un massimo di 25 giornalisti, individuati in base all’ordine di arrivo delle mail e seguendo un criterio di rotazione rispetto agli eventi passati e prossimi.
I giornalisti ammessi in presenza saranno ricontattati. Il medesimo criterio sarà utilizzato per l’ordine delle domande. Le immagini saranno messe a disposizione dalla Rai e sui canali della Presidenza del Consiglio. L’accesso sarà consentito dalle ore 17.30 mediante l’ingresso da via Santa Maria in Via 37b, esibendo il referto di esito negativo del tampone antigenico rapido effettuato non oltre le 24 ore precedenti e con l’obbligo della mascherina Ffp2.
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Sintesi conferenza stampa a Palazzo Chigi del premier Mario Draghi
“Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?”, ha chiesto Draghi. “Uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano.
Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare?”. “Le dosi di aprile sono sufficienti a vaccinare tutta la popolazione che ha più di ottant’anni e gran parte degli over 75″.
“La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti“, ha detto il presidente del Consiglio.
“Sono molto incoraggiato dal clima che c’è: non si possono addossare responsabilità a una parte sola, gli eventi sono stati molto complicati. Ora la fase è dirimente. Vaccinare nelle classi più esposte al rischio è interesse delle regioni per aprire la loro economia in sicurezza”.
“Ho visto Salvini e le Regioni, Anci, poi anche Bersani. C’è un equilibrio. Normale chiedere aperture: la migliore forma di sostegno all’economia sono le aperture, ne sono consapevole. Naturalmente condannare la violenza ma capisco la disperazione a l’alienazione di chi protesta. Voglio vedere nelle prossime settimane di riaprire in sicurezza a partire dalle scuole – ha dichiarato il presidente del Consiglio -, obiettivo è un mese di presenza“.
Su AstraZeneca
“Nei dati il crollo di fiducia in AstraZeneca si vede meno di quanto uno potesse aspettarsi. Continueremo a dare un messaggio rassicurante, che non viene dato a cuor leggero ma con grande serietà, partecipazione, comprensione. Io mi sono vaccinato con AstraZeneca e mia moglie anche”.
Poi ancora: “Sul Golden power sono d’accordo con il ministro Giorgetti: va usato quando è necessario ed è previsto dalla legge. E’ un uso di buon senso del golden power”.
“La pandemia ha reso chiare le nostre debolezze infrastrutturali, non è un caso che il Pnrr sia orientato a colmarle, dalla parità di genere al lavoro femminile, alla scuola, all’istruzione”, ha spiegato Draghi. Per il Pnrr “è prevista una struttura centrale che ha una funzione di coordinamento, riceve il denaro dalla commissione europea e lo dà agli enti attuatori a seconda dei lavori in corso. Gli enti danno poi riscontro dei pagamenti“.
E poi “sì, il 30 aprile consegniamo il piano”. Dopo il confronto con le Regioni “è venuto da concludere che in fondo noi non abbiamo credibilità come capacità di investire, l’abbiamo persa tantissimi anni fa, ma non perché non si volesse investire. Bisogna cambiare tutto per diventare credibili. E bisogna cambiare tutto per superare gli ostacoli a livello politico, istituzionale, amministrativo, contabile e anche giudiziario. Queste sono tutte le aree dove occorre”.
Sulla parte economica, Draghi ha spiegato che è “previsto che il ministro Franco presenterà prima il Def dove viene definito lo scostamento, poi il Parlamento lo vota e poi presenteremo il decreto che conterrà sostegni e riaperture. Le dimensioni saranno probabilmente superiori di quello precedente”.
“Va ribadito che questo vaccino, Astrazeneca, può coprire la popolazione fragili: le scelte fatte fanno riferiemento a eventi trombotici in sede inusuali ma straordinariamenmte rari: 86 casi su almeno 25 milioni di vaccinati”, ha spiegato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli accanto al premier Mario Draghi.
“Le misure stanno funzionando – ha spiegato Locatelli -, anche a fronte di un numero elevato di decessi siamo al secondo giorno consecutivo con un calo di numero di posti letto occupati”.
La stagione turistica? Manca una data. Garavaglia dice a giugno.
“Speriamo, magari anche prima chi lo sa’, ha aggiunto Draghi. “Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt’altro”, conclude. “Penso a un piano di riapertura delle fiere e degli eventi: è il miglior messaggio di fiducia al paese. Stiamo guardando al futuro delle prossime settimane”. “Le riaperture dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall’andamento dei contagi e dei vaccini“.
“E’ chiaro che ci sono regioni più avanzate nelle vaccinazioni, molte diversità abbastanza insospettabili. Questo dovrà influenzare le riaperture: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire”, ha detto Draghi. E sul Lazio: “C’è stato un disguido, che sappia io. Figliuolo è perfettamente al corrente e consapevole e quello è stato chiarito con la Regione Lazio. Sono molto ottimista sull’andamento del piano vaccinale e soprattutto sul clima di collaborazione che c’è oggi tra Regioni e Stato. Figliuolo è attivo, visita un numero di regioni straordinario ogni giorno”.
“Il 30 aprile è la data di scadenza del periodo previsto nell’ultimo decreto” per le misure anti contagio da Covid, “ma lì si dice anche che qualora l’andamento delle vaccinazioni e dei contagi mostrasse la possibilità, si possono riconsiderare le cose anche prima. Il governo sta lavorando su tutto questo. Avere date significa conoscere esattamente i parametri rilevanti a una certa data. In tutto questo c’è la volontà del governo di vedere le prossime settimane come di riaperture non di chiusure”, ha spiegato il premier.
“Non esistono regioni o Stato: esistiamo noi”, ha sottolineato a proposito della campagna vaccinale confermando poi che l’obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno sarà rispettato.
“Ci sarà una direttiva di Figliuolo sulle vaccinazioni delle persone fragili e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture. Pensate quant’è importante soprattutto per la riapertura delle scuole, soprattutto per quelle dei più grandi: uno dei criteri per chiudere era che tornavano a casa e contagiavano i nonni”.
Nel pomeriggio, intanto, la Conferenza unificata Stato-Regioni sul Recovery Plan con la presenza del premier. Alla riunione numerosi ministri – tra cui Gelmini, Brunetta, Lamorgese, Franco, Franceschini, Speranza e anche i rappresentanti di Anci (Comuni) e Upi (Province).