Le persone, appartenenti a 11 società avrebbero evitato l’ingresso di altri concorrenti. E’ l’accusa della Procura in merito all’inchiesta sull’appalto Consip.
Ventuno persone, tra titolari, collaboratori e dirigenti di 11 società rischiano il processo per turbativa d’asta in merito all’inchiesta per l’appalto Fm4. Una gara da 2,7 miliardi di euro emessa da Consip. Tra gli indagati appare anche il nome di Alfredo Romeo e quello di Ezio Bigotti.
Sono tutti accusati di aver formato un cartello per dividersi i 18 lotti della gara. Tutto ciò, secondo gli inquirenti della guardia di finanza dell’Antitrust, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi, avrebbe evitato l’ingresso di altri concorrenti nel settore. Le offerte, secondo la Procura che ha chiuso le indagini, sarebbero state concordate senza realizzare sovrapposizioni competitive.
Più nel dettaglio, nel capo d’imputazione, come riportato da La Stampa, si legge: “evitavano di fatto la concorrenza e l’ingresso di altri competitors nel settore. Il tutto attraverso: la presentazione di offerte concordate in maniera tale da non realizzare sovrapposizioni competitive sui singoli lotti di gara, le cosiddette offerte a scacchiera; la presentazione di offerte finalizzate per ciascun lotto ad alterare le medie dei punteggi di gara, anche dette offerte di appoggio; l’occultamento di centri codecisionali unici in relazione ai diversi offerenti; la condivisione occulta di informazioni e dati sensibili; la pubblicità prima della scadenza del termine di presentazione dell’offerta dei lotti su cui il raggruppamento con mandataria Cns intendeva presentare offerte; la promessa di subappalti a soggetti economici appartenenti a gruppi concorrenti”.