Confindustria: firmato l’accordo con i sindacati sulla riforma dei contratti. Il presidente Vincenzo Boccia invita le forze politiche alla responsabilità.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e i leader delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, hanno firmato il testo definitivo della riforma del modello contrattuale, su cui avevano raggiunto un accordo il 28 febbraio scorso (dopo un anno e mezzo di confronto). Sono confermati i due livelli di contrattazione (nazionale e aziendale o territoriale), sono indicati i criteri di calcolo degli aumenti salariali e sono introdotti il Trattamento economico complessivo e minimo (Tec e Tem). Il contatto nazionale di categoria ha la funzione di regolazione dei rapporti di lavoro e di garante dei trattamenti economici e normativi comuni a tutti i lavoratori del settore, sull’intero territorio nazionale. Esso dovrà anche incentivare lo sviluppo virtuoso della contrattazione di secondo livello, orientando le intese aziendali (o territoriali) al riconoscimento di trattamenti economici strettamente legati ad obiettivi reali di crescita della produttività, dell’efficienza, della redditività o dell’innovazione aziendale. L’intesa definisce inoltre (per la prima volta) la misurazione della rappresentanza per le imprese. Soddisfatto il leader di Confindustria, soprattutto per il segnale di compattezza dato dalle parti sociali, ancora più importante in un momento di grande incertezza politica. Anche Vincenzo Boccia, come già fatto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto un appello di responsabilità alle forze politiche, augurandosi una soluzione in tempi brevi, perché “abbiamo momenti importanti da affrontare in chiave europea, come il bilancio, la questione dei dazi e poi c’è un’economia che inizia a crescere” (riporta Il Sole 24 Ore). Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, l’accordo sul nuovo modello contrattuale e di relazioni industriali “è un investimento che facciamo sulla funzione della contrattazione ed è un investimento sull’autonomia delle parti sociali. Veniamo da una stagione in cui è stata messa in discussione. Bisogna rafforzare nel nostro Paese la centralità del lavoro”.
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.