Il musical “Mare Fuori” debutta al teatro Augusteo ma non convince: Per il pubblico della prima “un calderone di prodotti tipici nel segno di una ricetta non ben definita”.
Lontano per contenuti e forme dall’archetipo del fortunato predecessore musical “C’era una volta Scugnizzi”, a sua volta tratto da Claudio Mattone da un film firmato Nanny Loy ed Elvio Porta e non da una serie televisiva, nel lavoro “Mare Fuori” visto al suo debutto al Teatro Augusteo, è possibile trovare un calderone di prodotti tipici nel segno di una ricetta non ben definita.
Tant’è che al cospetto di un pubblico che va al teatro avendo comunque davanti agli occhi lo schermo televisivo e i suoi idoli (che restano tali al di là dell’effettiva bravura) nel testo rielaborato e diretto da Alessandro Siani partendo dalla sceneggiatura televisiva di Cristiana Farina e Maurizio Careddu, è possibile intravedere generi e riferimenti di natura (artistica) varia.
Tra questi, nel corso di quella che in scena diventa una vera mattanza, la tragedia greca con la sua Medea, il Giulio Cesare di Shakespeare, come in occasione del primo morto ammazzato della vicenda portato in spalla dai suoi compagni di pena alla pari del famoso dittatore romano assassinato, e ancora, i riferimenti, sempre a proposito del grande William, all’antico dramma di Romeo e Giulietta con i figli di due famiglie (clan) rivali che si innamorano perdutamente.
Continuando nella carrellata, infine, tra gli ingredienti vari di “Mare Fuori Musical” ci sono anche, grazie alle scene da computer grafica, in generosa dose, le immagini di facciata della Napoli da cartolina tanto amate nelle fiction in tv con il Castel dell’Ovo, il Vesuvio, Santa Lucia e Palazzo Reale.
Parlando poi delle musiche, elemento portante di tutto il lavoro che vede come voce protagonista Andrea Sannino nei panni di un educatore di un non precisato istituto di pena minorile, le stesse, con la direzione e gli arrangiamenti di Adriano Pennino, spaziano in lungo e in largo tra generi ed epoche.
Così, a proposito di note, con “Mare Fuori Musical” si passa dalle canzoni portanti della serie televisiva, con l’apoteosi finale per la famosa “O mare fuori” o come scrivono, “’O Mar For” con i versi iniziali “Nun te preoccupá, guagliò. Ce sta ‘o mare fore”, fino a giungere ai “ruffiani” frammenti di brani come “Era de Maggio”, “Voce ‘e notte” e “Simmo ‘e Napoli paisà”.
Ancora, parlando sempre delle musiche e delle canzoni, in Mare Fuori visto da Siani, c’è pure un nostalgico meedley ispirato a Pino Daniele e Carosone, qualche momento rap, qualche cover e, tanto per parlare oltre che di camorra e criminalità giovanile, di droga, quella famosa “Nu Penziero” di Giglio e Vessicchio che fu del compianto Antonio Sorrentino.
Con la morale “queste cose non dovrebbero accadere” pronunciata dallo stesso personaggio di Sannino, pronto ad allestire tra i “discoletti” ragazzi ospiti dell’Ipm, una messinscena de “I promessi sposi”, tutto va avanti nel nome di un “amore cantato” che dovrebbe utopicamente unire tra omicidi, spose ammazzate per sbaglio, suicidi, scippi, vendette e l’immancabile “must” dell’ overdose.
Con la presenza di alcuni degli attori della serie televisiva, tra cui Maria Esposito, Enrico Tijani, Antonio Orefice, Giuseppe Pirozzi e Antonio D’Aquino, nel cast c’è anche l’attrice Carmen Pommella insieme a Mattia Zenzola, vincitore di Amici 2022; Giulia Luzi già impegnata nel musical “Romeo e Giulietta”; Yuri Pascale Langer, Giulia Molino e Sveva Petruzzellis.
Sempre nella nutrita compagnia è possibile pure ritrovare una cantante e attrice di lungo corso come Anna Capasso, per la quale ci poteva pure stare un ruolo di maggiore rilievo. Ancora, continuando nell’elenco degli altri interpreti, in Mare Fuori ci sono Leandro Amato, Antonio Rocco che cantava nel film “Troppo napoletano”; Christian Roberto che ha pure lavorato nel musical “La bella e la bestia”; Bianca Moccia con alle spalle Sanremo Young 2018 e X-Factor Romania; Angelo Caianiello e Pasquale ‘Paky’ Brunetti, pure lui prelevato da Amici 2022.
Così, cercando di dare disperatamente una giustificazione umana a ciò che ha portato i vari ragazzi della storia in carcere minorile e tirando in ballo tra boss, sangue, e lotte di camorra fratricide, la salvezza e l’affrancamento dalle colpe e dalle macchie spirituali, “Mare Fuori Musical” inneggiando alla “speranza” e alla “catartica espiazione”, in tre lunghe ore di spettacolo mostra un gran lavoro di squadra, tuttavia, non sempre capace di far gridare al gol.