Come tutto il mondo accademico, anche l’Università degli studi di Napoli Federico II si sta preparando all’attesa fase 2, quella di “convivenza” con il Coronavirus. Qualche giorno fa, il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi (tra l’altro ex rettore proprio della Federico II), ha inviato alla Conferenza dei Rettori (Crui), al Consiglio Universitario Nazionale (Cun) e al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (Cnsu), un documento con le indicazioni per la ripresa. La risposta degli atenei con le rispettive osservazioni sarà discussa il 23 aprile: la prossima settimana arriverà il documento definitivo.
La ripresa sarà ovviamente graduale, con l’ateneo federiciano pronto a riaprire le porte innanzitutto a tesisti e dottorandi, rigorosamente muniti di mascherine: “Da maggio le porte dell’Università Federico II riapriranno per tesisti e dottorandi -dichiara a “Fanpage” il rettore Arturo De Vivo– Gli accessi saranno regolati tramite sistemi di appuntamento. A tutti, sia docenti che studenti, saranno distribuiti i dispositivi di protezione individuale”.
De Vivo specifica inoltre che “nella sessione di Laurea del 16 marzo abbiamo avuto 1493 laureati a distanza. Mentre sono stati sostenuti, sempre con questa modalità, 15725 esami. Inoltre, abbiamo esteso fino a 30 aprile il recupero delle sedute della sessione straordinaria, in particolare quella saltata a marzo”.
Per quanto riguarda le attività amministrative, tra cui rientrano le segreterie studenti, De Vivo conferma che “proseguiremo con lo smart working, che sta dando ottimi risultati”.
Articolo pubblicato il: 21 Aprile 2020 11:56