Una domenica di proteste nel carcere di Poggioreale, dove decine di detenuti sono saliti sui tetti e hanno bruciato materassi chiedendo provvedimenti contro il rischio dei contagi dal Coronavirus all’interno della struttura. La rivolta è proseguita fino a sera, fino a quando i reclusi sono rientrati nelle loro celle, mentre i familiari hanno proseguito a manifestare all’esterno del penitenziario.
Come riporta “Il mattino”, la protesta sarebbe scoppiata dopo l’annunciata sospensione dei colloqui per l’allerta Coronavirus, emulando quanto avvenuto sabato al carcere di Fuorni (Salerno). Sul posto gli agenti della polizia penitenziaria, oltre al questore Alessandro Giuliano, il comandante provinciale dei carabinieri, Giuseppe Canio La Gala, e altre forze dell’ordine.
“Questi avvenimenti sono il sintomo di un sistema al collasso – dichiarano il segretario regionale Sinappe Pasquale Gallo e il segretario nazionale Luigi Vargas – Da troppo tempo arrivano segnali parossistici che il Sinappe e gli altri sindacati hanno evidenziato ai vertici politici chiedendo un sostanziale aumento di risorse umane e mezzi onde poter ripristinare quel minimo di sicurezza indispensabile a chi opera a tutela della collettività, come gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria. Servono interventi urgenti non più rinviabili”.
Articolo pubblicato il: 9 Marzo 2020 10:14