venerdì, Novembre 22, 2024

Coronavirus: contagiato un dipendente dello stabilimento Leonardo di Pomigliano

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Pomigliano d’Arco: dipendente dello stabilimento Leonardo ricoverato al Cotugno per Coronavirus. Aziende del settore aerospazio scioperano contro il decreto del Governo.

Caso di Coronavirus nello stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco, dove si producono le fusoliere per gli ATR. “Si tratta di un dipendente della divisione velivoli”, comunicano i sindacati in un messaggio scritto diramato ai lavoratori (che nella fabbrica sono circa 3000). Come riporta “Il Mediano”, il dipendente è ricoverato all’ospedale Cotugno di Napoli.

Intanto, sono diverse le aziende del settore aerospazio dove ieri, lunedì 23 marzo, sono scattati gli scioperi contro il decreto del Governo che avrebbe esteso le attività indispensabili rispetto a quanto concordato con il sindacato.

Secondo quanto riporta la Fiom, hanno incrociato le braccia al momento i lavoratori di Leonardo, Ge Avio, Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, MBDA, DEMA, CAM e DAR.

Emergenza Coronavirus, FIM-FIOM-CGIL: “Fino al 29 marzo prosegue l’iniziativa dei metalmeccanici”

In un comunicato congiunto e firmato dai segretari generali Bentivogli, Re David e Palombella, FIM, FIOM e CGIL annunciano che le proteste dei lavoratori proseguiranno fino al 29 marzo: “In queste settimane i metalmeccanici -si legge nella nota- hanno affrontato con senso di responsabilità la situazione straordinaria determinata dall’emergenza coronavirus. I metalmeccanici hanno garantito la tenuta complessiva e difeso la salute e la sicurezza non solo propria ma del Paese contro il rischio di contagio scioperando e realizzando accordi per produrre in sicurezza.

Il Governo, dopo ripetute richieste e iniziative di mobilitazione, ha prima riconosciuto la necessità di un Protocollo per la tutela della salute e poi quella di una Cigo speciale “emergenza Covid 19” per rallentare fino a fermare le produzioni non essenziali. Il DPCM ultimo firmato il 22 marzo dal Presidente del Consiglio prevede una serie consistente di attività industriali aggiuntive rispetto allo schema di codici Ateco presentato dal governo alle parti sociali nel corso dell’incontro la sera precedente. Il Governo, quindi, ha aggiunto lavorazioni estranee all’emergenza in corso. Inoltre, nel testo del Dpcm viene consentito lo svolgimento di attività funzionali alle filiere, di quelle previste dal decreto e ai settori strategici, lasciando piena discrezionalità’ alle imprese di determinarle fatta salva comunicazione al prefetto”.Coronavirus: contagiato un dipendente dello stabilimento Leonardo di Pomigliano Perciò, prosegue la nota, “CGIL, CISL e UIL hanno considerato inadeguato il provvedimento modificato dal Governo su pressione della Confindustria. Fim Fiom e Uilm sono impegnati a tutti i livelli a mettere in campo iniziative unitarie di mobilitazione utili a costruire accordi e laddove non possibile a proclamare iniziative di sciopero finalizzate a riportare la definizione delle attività indispensabili e a garantire la massima sicurezza nei luoghi di lavoro aperti a partire dal 25 marzo. Per le aziende non ancora sicure e per quelle fuori delle reali attività essenziali, Fim Fiom e Uilm già venerdì 20 hanno prolungato la copertura dello sciopero nelle aziende metalmeccaniche fino al 29 marzo”.

La richiesta dei sindacati all’Esecutivo è la seguente: Limitarsi senza eccezione alcuna, alle sole attività essenziali per ridurre la mobilità dei lavoratori. Sulla base di questa determinazione sosteniamo la richiesta di confronto avanzata da CGIL, CISL e UIL nei confronti del Governo per attuare tutte le modifiche necessarie. Il 29 Marzo verificheremo come proseguire la nostra iniziativa”.

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