Caso di Coronavirus nello stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco, dove si producono le fusoliere per gli ATR. “Si tratta di un dipendente della divisione velivoli”, comunicano i sindacati in un messaggio scritto diramato ai lavoratori (che nella fabbrica sono circa 3000). Come riporta “Il Mediano”, il dipendente è ricoverato all’ospedale Cotugno di Napoli.
Intanto, sono diverse le aziende del settore aerospazio dove ieri, lunedì 23 marzo, sono scattati gli scioperi contro il decreto del Governo che avrebbe esteso le attività indispensabili rispetto a quanto concordato con il sindacato.
Secondo quanto riporta la Fiom, hanno incrociato le braccia al momento i lavoratori di Leonardo, Ge Avio, Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, MBDA, DEMA, CAM e DAR.
In un comunicato congiunto e firmato dai segretari generali Bentivogli, Re David e Palombella, FIM, FIOM e CGIL annunciano che le proteste dei lavoratori proseguiranno fino al 29 marzo: “In queste settimane i metalmeccanici -si legge nella nota- hanno affrontato con senso di responsabilità la situazione straordinaria determinata dall’emergenza coronavirus. I metalmeccanici hanno garantito la tenuta complessiva e difeso la salute e la sicurezza non solo propria ma del Paese contro il rischio di contagio scioperando e realizzando accordi per produrre in sicurezza.
Il Governo, dopo ripetute richieste e iniziative di mobilitazione, ha prima riconosciuto la necessità di un Protocollo per la tutela della salute e poi quella di una Cigo speciale “emergenza Covid 19” per rallentare fino a fermare le produzioni non essenziali. Il DPCM ultimo firmato il 22 marzo dal Presidente del Consiglio prevede una serie consistente di attività industriali aggiuntive rispetto allo schema di codici Ateco presentato dal governo alle parti sociali nel corso dell’incontro la sera precedente. Il Governo, quindi, ha aggiunto lavorazioni estranee all’emergenza in corso. Inoltre, nel testo del Dpcm viene consentito lo svolgimento di attività funzionali alle filiere, di quelle previste dal decreto e ai settori strategici, lasciando piena discrezionalità’ alle imprese di determinarle fatta salva comunicazione al prefetto”.
La richiesta dei sindacati all’Esecutivo è la seguente: “Limitarsi senza eccezione alcuna, alle sole attività essenziali per ridurre la mobilità dei lavoratori. Sulla base di questa determinazione sosteniamo la richiesta di confronto avanzata da CGIL, CISL e UIL nei confronti del Governo per attuare tutte le modifiche necessarie. Il 29 Marzo verificheremo come proseguire la nostra iniziativa”.
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