Ponticelli: la struttura anti Coronavirus all’interno dell’Ospedale del Mare è ormai pronta. Verdoliva (DG Asl Napoli 1): “Separare definitivamente l’assistenza ordinaria da quella per il Covid 19”.
In dirittura di arrivo i lavori (fatti in tempi record) all’Ospedale del Mare di Napoli, tesi alla realizzazione del primo ospedale da campo costruito appositamente per combattere l’emergenza Coronavirus. I protocolli sanitari prevedono per i 72 posti di terapia intensiva in via di allestimento a Ponticelli, 150 unità tra medici, infermieri e operatori socio sanitari.
Come riporta “Il Mattino”, la partenza è prevista per lunedì 20 aprile. A partire dalla settimana prossima, saranno pronti i primi 48 posti letto di due prefabbricati, a cui se ne aggiungeranno altri 24 da attivare la settimana successiva per completare il campo modulare. Il Covid center di Ponticelli andrà ad affiancarsi al Loreto Mare, con un obiettivo ben preciso: “Separare definitivamente l’assistenza ordinaria da quella per il Coronavirus – dichiara Ciro Verdoliva, direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro – per questo i posti di terapia intensiva dei moduli potranno adeguarsi alla necessità di degenze di livello meno critico e per questo occorre concentrare le risorse di organico”.
Covid center di Ponticelli, polemiche su assunzioni a tempo determinato: “Così si impoveriscono i presìdi cittadini”
C’è però polemica sul reclutamento di 34 infermieri a tempo determinato trasferiti al Covid Center. Il sindacato Nursind sottolinea in una nota come “il personale è già in larga parte utilizzato in prima linea nel fronteggiare l’emergenza. La disposizione trasferisce infermieri da presìdi come il pronto soccorso del Vecchio Pellegrini e il San Giovanni Bosco, dove si fronteggia l’emergenza in corso e gli ospedali si reggono su organici ridotti”. Secondo il sindacato, la soluzione sarebbe “il reclutamento di infermieri nei comparti dove si sta lavorando meno, come le attività ambulatoriali e i lavoratori dei distretti sanitari”.
Sulla richiesta sindacale, Verdoliva dichiara che “i 34 sanitari reclutati avevano il contratto in scadenza il 31 marzo 2020 e hanno avuto una proroga fino a dicembre, proprio in funzione dell’emergenza Covid per la quale hanno dichiarato la loro disponibilità. L’Asl ha già rafforzato i propri organici, attingendo dalle graduatorie centinaia di infermieri, dunque è stato chiaro a tutti che questo reclutamento era da dedicare all’emergenza Coronavirus e, inoltre, favorirà la loro stabilizzazione”.