Edmondo Duraccio, presidente dei Consulenti del Lavoro di Napoli: “Per sostenere i lavoratori italiani e le loro famiglie bisogna percorrere necessariamente la strada di un ammortizzatore sociale uguale per tutti”.
NAPOLI – “Se vogliamo davvero sostenere i lavoratori italiani e le loro famiglie bisogna percorrere necessariamente la strada di un ammortizzatore sociale uguale per tutti. Eliminando dalle procedure di richiesta di strumenti di integrazione salariale qualsiasi tipo di accordo o informativa sindacale, perché la chiusura delle aziende per Covid-19 evidentemente non va motivata, prevedendo il silenzio-assenso per l’approvazione delle istanze presentate e un piano straordinario di investimenti nell’economia reale e di finanziamenti in favore delle PMI per creare i presupposti di una ripartenza dell’Italia”.
Lo ha detto Edmondo Duraccio, presidente dei Consulenti del Lavoro di Napoli, al termine degli ‘Stati generali’ della categoria.
“Le misure finora adottate per affrontare l’emergenza causata dal coronavirus sono inadeguate e dimostrano la totale sottovalutazione del governo nei confronti delle necessità dei lavoratori, dei professionisti e delle aziende. Le tante incongruenze e incertezze nelle disposizioni di rinvio generalizzato di scadenze e di adempimenti fiscali e contributivi, così come quelle legate alle misure di sostegno per il lavoro, stanno generando confusione e sconforto tra i destinatari delle misure stesse“.
“In queste condizioni – prosegue Duraccio – anche il nostro lavoro diventa impossibile. Dobbiamo avere a che fare con quattro Istituti con regole e gestioni diverse tra Cassa Integrazione Ordinaria, Fondo di Integrazione salariale(FIS), Fondi dell’Artigianato e Cassa Integrazione in deroga. Si pensi a quella di competenza della Regione regolata da accordi-quadro laddove ci sono Regioni che non ancora lo hanno convenuto e pubblicizzato. E intanto si annuncia improvvidamente che entro metà aprile tutti riceveranno i soldi. Ma come si fa a dire una cosa del genere quando le pratiche si presentano, dopo laboriosa preparazione e preventive consultazioni sulle cause della sospensione dal lavoro, a organi diversi: INPS, Regione e gestori dei Fondi dell’Artigianato con i sistemi informatici che spesso vanno in crash”.
“Noi che siamo in prima linea – conclude il numero uno dei consulenti del lavoro partenopei – e stiamo registrando tutti i malumori dei lavoratori, chiediamo con forza la convocazione immediata della Conferenza Stato-Regioni per recepire le medesime modalità di accoglimento delle istanze in tutta Italia e di insediare a cura del Governo una task force di specialisti, tra cui i Consulenti del Lavoro, che elabori sin da ora un piano di interventi strategici per ridurre gli effetti negativi che le misure restrittive adottate avranno sul Pil italiano”.