domenica, Novembre 24, 2024

Coronavirus e fake news: ecco la bufala dello scienziato che lo ha “venduto” alla Cina

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Coronavirus: ennesima fake news sul Covid 19, secondo la quale uno scienziato ha venduto il virus alla Cina. Senza dimenticare il fantomatico protocollo Agenda ID2020.

Il numero dei contagi sta pian piano diminuendo, ma non accenna purtroppo a fermarsi l’epidemia di fake news a proposito del Coronavirus. Al già corposissimo elenco di bufale, se ne aggiunge un’altra.

Sui social, infatti, circola la “notizia” del misterioso arresto di uno scienziato americano, che avrebbe venduto il Covid 19 alla Cina. Lo scienziato esiste, si chiama Charles Lieber, ha una cattedra ad Harvard in chimica e chimica biologica, dove porta avanti i suoi studi sulle nanoparticelle. Il 28 gennaio è stato effettivamente arrestato dagli agenti federali (e rilasciato dietro una cauzione di un milione di dollari) per aver negato i suoi rapporti con la Cina e in particolare con l’università di tecnologia di Wuhan, la città da dove è partita la pandemia.Coronavirus e fake news: ecco la bufala dello scienziato che lo ha “venduto” alla Cina Lieber avrebbe incassato un milione e mezzo di dollari per aprire un laboratorio a Wuhan e riceveva un compenso di 50mila dollari mensili per aiutare a reclutare scienziati cinesi in giro per il mondo. L’arresto negli Usa fece scalpore e venne subito collegato sui social al Coronavirus, ma poi subito smontato da due siti di factchecker, Snopes e Factcheck.

La bufala non regge per due motivi: tra i capi di imputazione non c’è il traffico di virus e soprattutto è stato dimostrato che SARS Cov2 non è stato fabbricato in laboratorio ma arriva dal mondo animale. Eppure a oltre due mesi di distanza la storia di Lieber è tornata a circolare in Spagna, Sud America e India.

Coronavirus: la fake news del protocollo Agenda ID2020

Altra bufala, stavolta “made in Italy”, è quella per cui dietro la pandemia ci starebbe il fantomatico protocollo Agenda ID2020, che prevede che a un certo punto arriverà un vaccino contenente un microchip da iniettare nel popolo per controllarci tramite il 5G.

La bufala parte da un oscuro sito in più lingue, che il 12 marzo ha pubblicato le “rivelazioni”. Nell’articolo si legge che la pandemia è un’invenzione dell’Organizzazione mondiale della Sanità per assecondare un piano deciso a gennaio al World Economic Forum di Davos, tra gli altri da Bill Gates.

Il piano consiste nella vaccinazione forzata di tutta la popolazione del pianeta, per poter iniettare, senza dirlo, un nano chip, in grado di controllarci e dirigerci.

Notizie sul Coronavirus: fonti ufficiali e Osservatorio sulle fake news

Le uniche notizie vere sono quelle che arrivano dalle fonti ufficiali, ovvero dai siti e le pagine social di Ministero della Salute, Comuni, Regioni e Protezione Civile, che quotidianamente fa il punto in conferenza stampa sul numero di contagiati, guariti e decessi a causa del Covid 19.

Senza dimenticare gli Osservatori delle Fake News costituiti dall’Ordine dei Giornalisti (che ogni settimana pubblica l’elenco consultabile sul sito ODG Campania) e dalla Rai (task force coordinata dal direttore di RaiNews24 Antonio Di Bella con Gerardo D’Amico, giornalista che per la testata “allnews” gestisce il settore medico/scientifico – Segretario Organizzativo).

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