Ieri sera, il premier Giuseppe Conte ha ufficializzato i provvedimenti che il Governo ha stabilito per la fase 2, quella di convivenza con il Coronavirus, che inizierà dal 4 maggio. Tra le misure, un po’ a sorpresa, rientra ancora il modulo di autocertificazione per gli spostamenti.
Se, fino a qualche giorno fa, sembrava che per la fase 2 l’obbligo di portare con sé una autocertificazione dovesse essere necessario solo per gli spostamenti da una regione all’altra, il modulo (che sarà presto aggiornato con le nuove misure) sarà invece ancora “protagonista”.
Il nuovo DPCM ha stabilito che saranno ovviamente concessi gli spostamenti per necessità (per fare la spesa, andare a lavoro o motivi di salute), con l’aggiunta degli spostamenti mirati per far visita ai congiunti, quindi familiari e parenti, ma solo all’interno della Regione in cui ci si trova.
Inoltre, si può fare ritorno al proprio domicilio, abitazione o residenza, anche in una Regione diversa da quella in cui si è attualmente. Questa “concessione” è stata pensata per gli italiani rimasti bloccati durante il primo lockdown.
Si dovranno giustificare eventualmente anche gli spostamenti per andare in chiesa per le celebrazioni funebri (fino a un massimo di 15 partecipanti), andare nei parchi, con contingentamento degli ingressi, fare attività sportiva, rispettando la distanza di sicurezza, andare al lavoro per i dipendenti del settore manifatturiero, edile e delle attività all’ingrosso ad essi correlati che hanno ricevuto il via libera.
Articolo pubblicato il: 27 Aprile 2020 17:20