Se, da un lato, il numero dei contagi sta pian piano diminuendo, dall’altro non accenna a fermarsi l’epidemia di fake news sui social a proposito del Coronavirus. Le “bufale” sono tante, troppe, trovando sempre più diffusione tramite gli ormai famosi audio su Whatsapp, Facebook, Twitter o Instagram.
Qualcuno li chiama agitatori sociali, altri (come il giornalista Enrico Mentana) webeti, altri con parole non certamente riportabili in un articolo. Sta di fatto che questi individui riescono a far sentire la loro voce nel pieno dell’emergenza, risultando più pericolosi dello stesso virus.
Pericolosi sono inoltre gruppi organizzati, come il fantomatico Rivoluzione nazionale, che ha tentato di coinvolgere centinaia di persone nell’assalto a un supermercato di Palermo (e non solo): le forze dell’ordine sono state costrette a effettuare dei presidi davanti ai negozi di alimentari.
Perfino il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza) sta monitorando la pericolosità delle fake news: “L’Italia – dichiara a “Il Messaggero” il presidente Raffaele Volpi – è uno dei target di questa infodemia, che può essere ricondotta a entità statuali esterne. Sono, quindi, altri Stati ad avere interesse a creare scompiglio, occupati a fare disinformazione on line con una campagna che vede nei paesi dell’Unione Europea, e soprattutto nell’Italia e nella Spagna gli obiettivi principali”.
Tra le fake news “social”, anche ordinanze o documenti fasulli attribuiti ad Istituzioni. È dunque per l’ennesima volta opportuno sottolineare che le uniche notizie vere sono quelle che arrivano dalle fonti ufficiali, ovvero dai siti e pagine social di Ministero della Salute, Comuni, Regioni e Protezione Civile, che quotidianamente fa il punto in conferenza stampa sul numero di contagiati, guariti e decessi a causa del Covid 19.
Ricordiamo inoltre che sono stati istituiti Osservatori delle Fake News dall’Ordine dei Giornalisti (che ogni settimana pubblica l’elenco consultabile sul sito ODG Campania) e dalla Rai . Si tratta di una task force coordinata dal direttore di RaiNews24 Antonio Di Bella, con Gerardo D’Amico – giornalista che per la testata “allnews” gestisce il settore medico/scientifico – Segretario Organizzativo.
Articolo pubblicato il: 1 Aprile 2020 11:01