L’epidemia di Coronavirus in Italia sta portando con sé una serie di fake news (o bufale, che dir si voglia) sui principali social network, dagli audio su Whatsapp a Facebook, Twitter ed Instagram, forse più pericolosi dello stesso virus.
Ci sono messaggi vocali di fantomatici chirurghi, virologi o infermieri, che raccontano scene apocalittiche negli ospedali.
C’è quello del sedicente avvocato penalista, che spiega quando e perché si viene denunciati quando beccati a girovagare senza motivo per strada, oppure uno in cui si consiglia di ritirare i panni stesi perché dei fantomatici elicotteri sorvolano le case spargendo disinfettante.
Ma in questi giorni sono comparsi sui social tantissimi altri esempi di “bufale”, come quella del vaccino australiano disponibile solo in Svizzera (messa sui social con tanto di volantino pieno di errori grammaticali), oppure quella di fantomatici medici di Taiwan che in altre versioni circolate in rete diventano medici giapponesi (che danno consigli privi di fondamenti scientifici, come fare gargarismi, tenere la bocca e la gola sempre umidi e di bere ogni 15 minuti per far scivolare via il virus nell’esofago e nello stomaco). Tra le fake news sui social, anche ordinanze o documenti fasulli attribuiti ad Istituzioni.
È ancora una volta opportuno sottolineare che le uniche notizie verificate sono quelle che arrivano dalle fonti ufficiali e che si possono trovare direttamente sui siti del Ministero della Salute, Comuni, Regioni e Protezione Civile, che alle ore 18 di ogni giorno fa il punto in conferenza stampa sul numero di contagiati, dei guariti e dei decessi a causa del Coronavirus.
Articolo pubblicato il: 17 Marzo 2020 12:10