Covid-19 a Giugliano: “Ecco perché ho vietato spiagge e minori soli in strada”. Parla il sindaco Pirozzi.
“La libertà è alla base della democrazia ma in un momento così difficile ho dovuto prendere queste decisioni drastiche”. Lo ha dichiarato il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Pirozzi illustra la situazione nel territorio e i punti della sua ordinanza: “a Giugliano è una situazione abbastanza seria con 1900 contagiati. La città è grande con 125mila abitanti e lunedì sono stato costretto a un’ordinanza restrittiva. Ho fatto divieto per i minori dalle 18 alle 22 se non accompagnati, ho interdetto alcune piazze sempre dalle 18 alle 22 e nei weekend tutta la giornata, è stato sospeso il mercato settimanale. Poi c’è il divieto di fumo in strada e in due zone precise della città ho vietato lo stazionamento di 2 o più persone mentre in tutto il comune non più di 4. Poi ho interdetto l’accesso a tutte le spiagge del territorio”.
Per il sindaco “sono misure che vanno nell’ottica della tutela della salute pubblica per trasmettere ai miei concittadini il rispetto delle regole. Ho fatto questa ordinanza a malincuore perché non è bello limitare le persone. Sono misure straordinarie fino al 30 novembre”.
Per Pirozzi serve un lockdown, risorse per l’economia e per la sanità: “un’infermiera mi ha commosso per l’appello che mi fece quando sono entrato in ospedale al Dan Giuliano. C’è carenza di personale e bisogna dare risposte. Ho sentito un grido di dolore e la politica deve farlo suo. Siamo sotto pressione, non metto in dubbio le scelte del Governo, però dall’interno vedo sofferenza delle strutture sanitarie ed è difficile amministrare in questa condizione con personale carente.
Un mese fa sono stato proclamato sindaco e in questi momenti difficili bisogna dimostrare di saper andare avanti. Servono risorse nazionali per la sanità e l’economia campana altrimenti non ne usciamo: non si muore di Covid ma si muore di fame come dice qualcuno”.
“Sarà un Natale difficile – ha concluso Pirozzi – non avremo nulla da festeggiare perché le risorse vanno destinate al commercio e alle fasce deboli. A novembre serve un lockdown nazionale per fermare questa ondata”.