lunedì, Novembre 25, 2024

Covid 19 a Napoli: il 30 giugno vaccini per i senza fissa dimora all’Albergo dei Poveri

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Covid 19 a Napoli: mercoledì 30 giugno all’Albergo dei Poveri verranno somministrati i vaccini per i senza fissa dimora.

Dalle 14 alle 17 del 30 giugno, negli spazi dell’Albergo dei Poveri destinati all’assistenza dei senza fissa dimora, si svolgerà una sessione straordinaria di vaccinazione per quanti vivono in strada.

Lo ha annunciato l’assessore titolare della delega del contrasto alle povertà, Giovanni Pagano, al termine di una riunione con l’ASL Napoli 1, cui spetta il coordinamento della campagna di immunizzazione della popolazione.

Pagano ha anche lanciato un appello alle associazioni impegnate nell’assistenza a questa fascia di persone affinché curino l’invio delle prenotazioni alla cooperativa sociale Dedalus entro le ore 16 di lunedì 28 giugno. Al momento della prenotazione, occorrerà indicare se la persona da vaccinare è in possesso o meno del codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) che consente l’assistenza sanitaria anche agli extracomunitari irregolari, l’età e l’esistenza di eventuali patologie pregresse.

I vaccini somministrati saranno il Moderna, per chi ha meno di 60 anni, e il Johnson & Johnson, per tutti gli altri. Domani, ha concluso Pagano, si inaugura poi la nuova ala del Dormitorio pubblico di Via de Blasis, con altri 30 posti a disposizione che consentiranno di far scorrere le graduatorie dei richiedenti accoglienza.

Una buona notizia per Marilena Passaretti, vicepresidente dell’associazione “Hamef”, che si occupa di affiancare i migranti in tutti gli aspetti relativi alla loro presenza sul nostro territorio. Non va trascurato, infatti, che l’aspetto della collaborazione con le associazioni costituisce un elemento fondamentale per la riuscita della campagna vaccinale, in quanto molti degli stranieri presenti non conoscono la nostra lingua e hanno bisogno dei mediatori culturali per compilare le schede e indicare correttamente eventuali farmaci assunti, non corrispondenti a quelli italiani.

In altre regioni, come l’Emilia Romagna, ha detto Passaretti, la campagna di reclutamento al vaccino degli stranieri funziona meglio, in quanto si permette di inserire anche i titolari di permessi di soggiorno temporanei, visto che molti non sono in possesso del codice STP, come i senza fissa dimora. Si ricorda, poi, che l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha aperto alla possibilità di consentire l’iscrizione al vaccino anche di chi è senza documenti, previa indicazione dei soli dati anagrafici.

Non andrebbe, poi, trascurata la possibilità del verificarsi di malesseri successivi al vaccino, una situazione che può creare problemi a quanti vivono in strada. Anche su questo, ha detto Passaretti, gioca un ruolo fondamentale la collaborazione tra associazioni, alla quale andrebbe affiancata quella della Consulta dei migranti, per allargare ulteriormente il livello di contatto con le persone straniere presenti in città.

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