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Covid 19, difficoltà per le palestre in Campania: molti gestori stanno già chiudendo

Covid 19 in Campania: situazione sempre più difficile per le palestre (il cui destino è stato lasciato “in sospeso” dall’ultimo DPCM). Petizione online del movimento “Salva Palestre” contro la chiusura.

L’ultimo DPCM del premier Giuseppe Conte, pubblicato lo scorso 18 ottobre, ha lasciato in sospeso il destino delle palestre. Secondo l’ultimo provvedimento, tali strutture hanno sette giorni di tempo (quindi fino a domenica 25 ottobre) per adeguarsi ai protocolli di sicurezza, altrimenti scatta la chiusura.

Intanto, in Campania è fuga dalle palestre, visto che i clienti hanno paura del contagio della seconda ondata da Covid 19, per cui molti gestori stanno già chiudendo. Come riporta “Il Mattino”, a Caserta il rischio di una chiusura imminente e la paura dei contagi ha portato al calo delle iscrizioni e al fatto che la maggior parte degli utenti ha preferito non rinnovare l’abbonamento (proprio nei mesi post-estivi, periodo che di solito è di maggiore affluenza). Non bastano dunque i controlli sul corretto utilizzo delle mascherine, distanziamento sociale e igienizzazione costante degli attrezzi.

Anche a Napoli sta succedendo la stessa cosa. Già a settembre molte palestre hanno subito un calo delle iscrizioni, per cui c’è stato un crollo nel rinnovo degli abbonamenti e oggi anche i pochi appassionati non vanno in palestra: le strutture non riescono dunque a fronteggiare le spese (anche perché non sono stati organizzati i vari corsi nelle sale).

Ma è chiaramente un discorso da allargare su scala nazionale, con tante forme di protesta contro la possibile chiusura, tra cui quella del movimento Salva Palestre, che ha lanciato una petizione su Change.org indirizzata al premier Conte, oltre che a Vincenzo Spadafora (ministro per lo Sport) e Roberto Speranza (ministro della Salute). Inequivocabile l’obiettivo della petizione (che in pochi giorni ha già raccolto più 62mila di firme): “Non sono le palestre, le piscine e le scuole di danza i luoghi in cui si rischia il contagio del covid-19. I protocolli imposti con il DPCM del 17 maggio 2020 garantiscono i requisiti di prevenzione e tutela. Noi ci rifiutiamo di serrare ancora una volta le saracinesche delle nostre strutture poiché considerate luoghi a rischio!

C’è il lavoro di milioni di persone dietro quelle saracinesche! Abbiamo già subìto un danno notevole e, nonostante i bonus ai collaboratori ed il sostegno alle palestre, con la riapertura le difficoltà a portare il pane sulla tavola per i nostri figli sono tante, enormi, troppe. Chiudere ancora una volta sarebbe un terremoto devastatore dal quale solo pochi riusciranno a sopravvivere”.

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Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.