Covid 19 in Campania: De Luca conferma le trattative per l’acquisto di forniture del vaccino Sputnik ed elogia il lavoro delle Regioni (“Senza il loro lavoro sarebbe stato un disastro”).
Nella diretta Facebook di oggi, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, conferma le trattative per l’acquisto delle dosi del vaccino russo: “Si ringrazia l’ambasciata italiana a Mosca per il supporto fornito nel contratto per la fornitura del vaccino Sputnik. Questo vaccino ci serve e lo abbiamo prenotato, contro ogni tipo di ricatto delle case farmaceutiche”. Il contratto stipulato è vincolato all’ok da parte di Ema ed Aifa, sollecitate a “muoversi perché siamo in tempo di guerra”.
Il numero uno di Palazzo Santa Lucia fa poi il punto sulla campagna vaccinale, che coi “rinforzi” di Sputnik dovrà per forza accelerare. La somministrazione della prima dose ha superato il mezzo milione di cittadini (506.658); con la seconda dose sono stati vaccinati 233.999 campani. Totale somministrazioni: 740.657. Una puntualizzazione fatta soprattutto per trasparenza: “La Regione darà sul suo sito tutti i numeri delle persone vaccinate, ogni giorno verso le 12, per evitare fraintendimenti”.
Poi De Luca sottolinea che “vorremmo vaccinare tutto il personale sanitario, le forze dell’ordine, il personale scolastico, ma anche, se sarà possibile, gli studenti delle scuole superiori, per riaprire le scuole”, pensando anche a una “campagna di vaccinazione per il comparto turistico. Ischia, Procida, la Costiera sorrentina”.
L’obiettivo è “fare ogni giorno 60.000 vaccini, ovvero un milione e ottocentomila somministrazioni al mese se tutto va bene e ci sono i vaccini. La Campania vuole vaccinare più di nove milioni di persone entro l’autunno”.
Non è inoltre mancata una punzecchiatura nei confronti di Palazzo Chigi: “Se c’è una critica vera da fare è al governo nazionale e non alle Regioni -attacca De Luca- Alcune hanno voluto aprire ma hanno avuto delle criticità. Se non ci fossero state le Regioni e avessimo avuto solo lo Stato centrale con il livello di efficienza mostrato saremmo andati al disastro. Lo Stato si sarebbe dovuto attrezzare per la produzione di vaccini in Italia”.