Sembrava che si stesse andando verso la riapertura di palestre e piscine a partire dal 6 marzo (data di entrata in vigore del nuovo decreto anti Covid 19). Invece, il Governo presieduto da Mario Draghi sembra preferire la linea prudente, per cui la riapertura potrebbe essere ancora rimandata.
Ancora una volta, i lavoratori dello sport (più di un milione in Italia, dove ci sono più di 100mila centri sportivi e 20 milioni di frequentatori) chiedono chiarezza all’Esecutivo.
L’Anif Eurowellness (Associazione Nazionale Impianti Sport e Fitness), che dal 1996 riunisce titolari e gestori dei centri sportivi e polisportivi italiani e ne tutela gli interessi, ha inviato una lettera al premier Mario Draghi, spiegando le esigenze dopo un periodo tanto complicato.
L’Anif sottolinea inoltre che “i centri sportivi sono luoghi di prevenzione e non di trasmissione del virus, in quanto adottano protocolli severissimi per impedirne il contagio”.
Infine, rimarcando l’esigenza di avere “un referente nel campo dello sport” (nel nuovo Esecutivo non c’è più il Ministero, precedentemente guidato da Vincenzo Spadafora), vengono fatte alcune precise richieste: “Riaprire presto, ricevere dei ristori necessari e sufficienti alla ripresa, portare a termine la riforma dello sport”.
Articolo pubblicato il: 22 Febbraio 2021 15:41