Covid 19 in Italia: tra le riaperture graduali al centro dell’agenda del Governo guidato da Mario Draghi ci sono anche quelle di palestre e piscine. Ecco i possibili protocolli.
Il Governo sta lavorando per stabilire riaperture graduali, tali da far ripartire l’Italia passo dopo passo di fronte all’emergenza Covid 19.
Al centro dell’agenda del premier Mario Draghi ci sono anche palestre e piscine, per le quali si lavora a nuovi protocolli in vista della possibile ripartenza dal mese di maggio.
Bisogna aspettare una decina di giorni, dopo i quali l’Esecutivo ufficializzerà il nuovo decreto che potrebbe dare la certezza di tornare a fare sport al chiuso. Palestre e piscine sono tra i settori maggiormente penalizzati dalla crisi economica dovuta alla pandemia. A nulla sono valse, nel corso di questi ultimi sei mesi di chiusura, le proteste degli operatori del settore per una riapertura in piena sicurezza. È ovvio che ristori e sostegni non bastano.
Lo sa molto bene anche Valentina Vezzali, grande campionessa olimpionica di scherma oggi sottosegretario allo Sport: “Stiamo lavorando -ha dichiarato Vezzali all’Ansa commentando l’apertura almeno al 25% della capienza dello stadio Olimpico di Roma in vista degli Europei di calcio- per far ripartire lo sport che è la sesta industria italiana. Le palestre, le piscine, i centri sportivi e tutti i luoghi di sport sono motori propulsori per il benessere psicofisico degli italiani e sulla loro riapertura stiamo impegnandoci, lavorando sia sui sostegni che sulla ripartenza”.
Riapertura di palestre e piscine: ecco i possibili protocolli
Le prime voci di riapertura parlano di una strategia che potrebbe passare dall’organizzazione di lezioni individuali oppure anche di gruppo (in entrambi i casi con prenotazione obbligatoria).
Capitolo distanziamento sociale: la distanza interpersonale in palestra dovrà essere di almeno 2 metri, mentre in piscina dovrà esserci uno spazio di almeno 10 metri quadri a persona.
Sarà obbligatoria la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con prodotto igienizzante. È inoltre suggerito l’utilizzo di tappetini propri per l’attività fisica.
Sembra inoltre certa, almeno inizialmente, l’esclusione o l’utilizzo limitato degli spogliatoi (che contempla anche il divieto di fare la doccia). L’ultima parola spetterà comunque al Comitato Tecnico Scientifico.