L’emergenza Coronavirus in Campania, nonostante il numero di pazienti sia notevolmente sceso e i bollettini quotidiani siano molto confortanti da più di due settimane, non è ancora passata. Pian piano si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, con molto del merito che va, tra i tanti presìdi in prima linea, al Cotugno di Napoli, ospedale specializzato da tanti anni nel complesso campo delle malattie infettive.
Giornali, siti e televisioni di tutto il mondo (tra cui anche Sky News UK) hanno elogiato questa eccellenza della sanità campana, che in questo periodo è salita alla ribalta nazionale ed internazionale grazie al meraviglioso “gioco di squadra” portato avanti con competenza e tenacia da medici e infermieri.
Il Coronavirus ha cambiato in qualche modo la vita di medici e infermieri del Cotugno: “L’impatto è stato terribile. -dichiara alla redazione di 2A News Giuseppe De Marinis, infermiere del reparto di Rianimazione– Questo virus è stato ed è un’incognita perché sappiamo che abbiamo a che fare con un mostro.
Abbiamo imparato a difenderci e a convivere con il Covid 19. Paradossalmente, mi sento più tutelato quando assisto il malato perché so che quando sono a contatto con lui, l’azienda mi ha dato tutti gli strumenti di tutela e protezione. In molti, per paura di contagi, si sono momentaneamente separati dai propri figli”.
Siamo orgogliosissimi –rimarca l’infermiere- di aver avuto la fortuna di vedere che i pazienti usciti dalla Rianimazione siano andati incontro a una vera e propria seconda rinascita”.
“Abbiamo svolto un corso di preparazione per 2 tipi di vestizione -prosegue De Marinis- Il primo è dedicato alle manovre meno invasive e quindi non veniamo a contatto diretto coi pazienti. Si tratta di una divisa monouso con calzari, copricapo e maschera FFP3, visiera.
Piccoli grandi dettagli che fanno del Cotugno una splendida eccellenza della sanità campana, emersa durante l’epidemia da Coronavirus in tutta la sua essenza.
Articolo pubblicato il: 13 Maggio 2020 13:21