L’opposizione accusa: “ANM disastro politico e sociale”. Il servizio trasporti a Napoli è carente, insufficiente con enormi disagi per i cittadini.
Il trasporto pubblico a Napoli è un disastro. A dirlo sono anche le proteste degli utenti esasperati alle fermate, come documentato da Repubblica, ma dati forniti dalla stessa Anm sui pullman che effettuano il servizio nel capoluogo. Sono pochi, vecchi e malfunzionanti. In dotazione risultano 784 mezzi tra bus, tram e filobus. Quelli attivi, però, sono 662, per un’uscita media giornaliera dai depositi di 426. Il primo dato che balza agli occhi è che 122 mezzi sono da rottamare.Di questi, 70 bus sono “ricoverati”, nel deposito di via Nazionale delle Puglie. Focalizzando l’attenzione sui 657 autobus in dotazione all’Anm si scopre che hanno una età media di 13,4 anni e che ne funzionano appena 565 di cui 312 immatricolati tra l’anno 1995 e il 1999 (con età media superiore ai 15 anni). Di più: 33 di questi hanno addirittura superato i 20 anni di età. Un altro dato potrebbe far impallidire chi lotta contro l’inquinamento da smog: quasi metà dei pullman in servizio hanno un livello di emissione inferiore a euro 2. Tradotto inquinano moltissimo e se fossero auto potrebbero circolare solo poche ore al giorno. «Il crac di Anm è solo l’analisi di un disastro – amministrativo, politico e sociale – che noi di Forza Italia abbiamo purtroppo previsto da tanto tempo, inascoltati da un sindaco incapace e in mala fede. Nell’ottobre del 2015, con una iniziativa pubblica, abbiamo anticipato tutto quello che sarebbe accaduto. Un’azienda, per giunta quella del trasporto pubblico della terza città d’Italia, non si governa con le chiacchiere sul “bene comune”, ma con una programmazione seria e con azioni adeguate e competenti». Così dichiara Severino Nappi, Responsabile Nazionale Forza Italia Politiche per il Sud e Consigliere regionale Forza Italia Campania. «Invece, il sindaco ha fatto varare e approvare da un consiglio comunale supino – nonostante un’appassionata e lucida analisi di Mara Carfagna, che invito a rileggere – un “piano industriale” degno del gioco delle tre carte che si pratica in quella piazza Garibaldi divenuta, grazie all’incuria di De Magistris, ricettacolo di degrado e violenza anche sotto la luce del sole. Ora anticipiamo che il fallimento di Anm è dietro l’angolo. Rischiano il posto di lavoro non soltanto i 200 lavoratori interessati dalla procedura in corso, ma tutti gli altri. E soprattutto i cittadini napoletani rischiano di perdere il diritto, costituzionale, alla mobilità. Una società che perde milioni di euro come le noccioline in un circo è destinata a morire se non si interviene seriamente. E questa amministrazione non lo sta facendo, forse perché si illude di consegnare la questione a chi verrà dopo. Un sindaco con un briciolo di dignità, di fronte ad una vicenda di tale gravità, avrebbe almeno ammesso le sue gravi responsabilità, che abbracciano l’intera gestione della città, al fondo per servizi sociali, sicurezza, igiene, lavoro. Tanti, al posto suo, si sarebbero già dimessi. De Magistris è ancora in tempo a farlo». Nappi conclude: «Non sarà comunque facile ricostruire dalle macerie causate da quasi sette anni di malgoverno, ma questa è la strada inevitabile della democrazia. Per parte nostra siamo pronti. Nel frattempo continueremo il percorso di denunzia e di ascolto dei cittadini, sempre più soli e preoccupati, incontrandoli anche girando per le strade della città, a partire da quelle delle periferie dove De Magistris non ha mai messo piede».